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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Via Luigi Albinelli

Troppe tasse, il Mercato Albinelli ai ferri corti con il Comune

I commercianti sempre più frustrati da una situazione che non decolla, nonostante gli sforzi in termini di offerta. L'assessore Rotella: "Occorre agire nella logica di un patto tra pubblico e privato per puntare a creare il mercato del futuro, di qualità e più aperto"

Si respira una cattiva aria nello storico mercato coperto di Modena. Nonostante gli sforzi messi in atto negli ultimi tempi – anche per accogliere i fantomatici turisti di Expo – non pare risollevarsi la sorte degli operatori del Consorzio. Ieri, come programmato da tempo, si è svolto l'incontro fra Comune e Consorzio Mercato Albinelli per fare ik punto della situazione.  Al centro delle proteste vi sono specialmente le tasse. Risulta dalle tabelle fornite all’Amministrazione che un’attività non alimentare, come ad esempio un’edicola, paga una tariffa TARI 19 volte più elevata rispetto a quella che paga una pari attività posta fuori dal Mercato; mentre un banco di generi alimentari generico versa un importo pari a 9 volte quello che paga un’attività equivalente fuori; un banco di frutta e verdura o di pesce paga invece di TARI un importo pari a 6 volte quello che paga una pari attività fuori dal mercato.

A questo si aggiungono poi gli orari ampliati, a fronte però di un'affluenza non certo soddisfacente, che mette in difficoltà i commercianti e richiede contromosse per contenere i prezzi di gestione. Fra le prime misure decise dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Mercato, vi è la chiusura del Mercato nei pomeriggi di sabato a settembre, mentre precedentemente se ne era approvata l’apertura. La stessa apertura in occasione del Festival della Filosofia rimane incerta.

Ma l'Amministrazione Comunale non ha fornito finora una risposta molto concreta, limitandosi ad esternazioni di principio – indiscutibili – sul valore del mercato e sulle potenzialità per il futuro. L’assessore Tommaso Rotella ha ribadito che per raggiungere gli obiettivi condivisi dal Comune e dal Consorzio “occorre affrontare in modo chiaro, ciascuno per la sua parte, le problematiche e i passaggi necessari per l’innovazione della struttura secondo un progetto complessivo preciso, e rispettoso delle norme. E sottoporlo agli operatori, alle associazioni di categoria, alla giunta e al Consiglio comunale. Fermo restando – ha confermato l’assessore – l’eccellenza, riconosciuta e da valorizzare ulteriormente, di una struttura di pregio nel cuore del centro storico”.

Ma della “condivisione delle potenzialità competitive da sviluppare per accentuare il ruolo del mercato coperto come vero e proprio attrattore del centro storico” i negozianti per ora non sanno bene cosa farsene. Una svolta potrebbe arrivare dalla “forma societaria” che il Mercato potrebbe darsi e che è in discussione da tempo, quale la trasformazione in “centro commerciale” di media superficie. A prescindere da questo, però, l'Amministrazione non potrà non tener conto di una strategia globale di ripopolamento del centro storico che certo non dipende dal Mercato, bensì da scelte politiche di livello ben superiore.

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