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Politica Caduti in Guerra / Viale Martiri della Libertà

Unione province Modena e Reggio, ritorna il "Ducato Estense"?

L’ipotesi di unione tra Modena e Reggio se gestita di concerto tra i due territori può essere utile a entrambi e anticipare un passaggio che potrebbe anche venire imposto dall’alto

Reggio in provincia di Modena? Straniante eppure possibile, almeno stando a quanto ha in programma il premier Mario Monti. Ridurre i costi della politica è necessario, e il disegno di legge sull’abolizione delle province sembra confermare l’opinione di molti: le province sono enti elettivi le cui funzioni potrebbero essere svolte da altre istituzioni cittadine.  La scure governativa però non toccherà tutti i territori allo stesso modo, sono infatti stati stabiliti 3 criteri utili a decretare chi si salva e chi no: per esistere la provincia deve avere almeno 50 comuni, estendersi su una superficie di almeno 2500 km quadrati e una popolazione non inferiore a 350.000 abitanti. Se almeno 2 condizioni su 3 sono soddisfatte si può tirare un sospiro di sollievo, anche se le province superstiti saranno comunque svuotate di compiti e funzioni.

Con una superficie di 2688 metri quadrati e una popolazione di quasi 700.000 abitanti,Modena può stare tranquilla, ma i vicini di Reggio dormono sonni meno sereni. La provincia di Reggio Emilia, che soddisfa uno solo dei criteri governativi, a meno di ricorsi o nuovi e improvvisi cambi di rotta sembra destinata alla soppressione. E allora, sarà Reggio in provincia di Modena o Reggio in provincia di Parma (salva anche lei)? Da più parti si ipotizza un’unione tra reggiani e modenesi, tradizionalmente e storicamente vicini, anche perché Parma è più grande delle cugine e probabilmente già destinata ad annettere Piacenza.

Ma se Sonia Masini, presidentessa della provincia di Reggio, non ci sta e chiede una nuova formazione che vada da Modena a Piacenza, il capogruppo del Pdl Luca Ghelfi ribatte che la prospettata annessione tra modenesi e reggiani è di fatto il passaggio più naturale, soprattutto se realizzato di concerto tra le due amministrazioni: “Dovremmo cercare una via percorribile, attraverso un accordo bipartisan su quello che potrebbe essere metodo da seguire, cercando un tavolo con Reggio al fine di condividere un passaggio che se non sceglieremo di nostra volontà potrebbe anche venirci imposto da altri. Facciamoci portatori di una proposta concreta, che arrivi dal basso, con la responsabilità di chi sa che è questo il momento di prendere decisioni importanti, anche sul fronte della riorganizzazione degli enti locali”.

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