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Niente anelli e porte chiuse, a Finale Emilia le unioni civili fanno infuriare la sinistra

Le disposizioni della nuova Amministrazione di centrodestra non piacciono a Pd e Rifondazione, che le bollano come discriminatorie. Interrogazione sul caso al Ministro Alfano

Come era ampiamente prevedibile, le Unioni civili sono destinate a far discutere a lungo anche dopo l'approvazione della legge che istituisce le nuove formazioni sociali. Ogni Comune, infatti, sta approcciando con modi e forme diverse questo istituto, in particolare per quanto riguarda la "cerimonialità". Diverse sensibilità che si declinano secondo il colore politico delle Amministrazioni e che non mancano di sollevare polemiche, come sta succedendo a Finale Emilia.

Qui, infatti, la giunta Palazzi (centrodestra) ha scelto un profilo bassissimo, mettendo per iscritto che non è prevista una forma di celebrazione ma solo una "dichiarazione", che "non si svolgerà in una sala aperta al pubblico", con un ufficiale che "non indosserà la fascia tricolore". In più, non sarà previsto neanche lo scambio delle fedi. Si tratta, è bene precisarlo, di una scelta provvisoria, in attesa di un Decreto che disciplini con esattezza la forma cerimoniale.

Una scelta che non è piaciuta a Rifondazione Comunista, con il segretario e consigliere comunale Stefano Lugli che prima ironizza poi attacca: "Spero che si tratti di un errore e che siano immediatamente corrette. Perché ciò che scrive il Comune di Finale Emilia si configura come una grave e palese violazione della legge sulle unioni civili, che prevede espressamente che le disposizioni che si riferiscono al matrimonio si applicano anche alle unioni civili. Ogni impedimento a questo diritto è illegittimo, e mi auguro che il Comune di Finale Emilia intenda muoversi nell’ambito della legalità e non voglia mettere in atto trattamenti discriminatori inaccettabili e che, in ogni caso, sarebbero sanzionati", chiosa Lugli, che depositerà in Comune una interrogazione urgente al sindaco.

Un'altra interrogazione, ma questa volta addirittura al Ministro dell'Interno Angelino Alfano, è invece stata depositata dalla deputata Pd Giuditta Pini. "L'atteggiamento dell'Amministrazione comunale di Finale Emilia per la celebrazione delle Unioni Civili è discriminatorio e meschino – dichiara Pini – La Lega come al solito tenta di fare propaganda politica sulla vita delle persone dimostrando il reale rispetto che nutre per i cittadini. Le linee guida del Comune sulle modalità di costituzione delle unioni civili, consultabili sul sito ufficiale del Comune, sono ispirate a un principio di discriminazione odioso e soprattutto incompatibile con la lettera e lo spirito della legge 76/2016 che ha disciplinato per l'ordinamento italiano le Unioni Civili e le Convivenze di Fatto".

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