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Cispadana, la Regione prepara l'analisi costi-benefici. "Cantieri nel 2020"

L'opera da cui si parla da decenni prosegue il proprio itere gli annunci si susseguono, ora con la complicata variabile del consenso elettorale e della sensibilità ambientalista. La Regione investe altri 100 milioni sulla Cispadana

Cispadana sì, ma non a tutti i costi. La Regione Emilia-Romagna farà una valutazione costi-benefici sul progetto di autostrada da 67 chilometri (e 1,3 miliardi di euro di costi) per collegare la A22 Modena-Brennero alla A13 Bologna-Padova. Una infrastruttura in stand-by ormai da decenni ma che ora verrà realizzata, in project financing, solo una volta valutata in tutti i suoi aspetti, in una analisi "di sostenibilità del progetto definitivo su tutti gli aspetti, ambientale, sociale e dei costi", come informa viale Aldo Moro. Una mossa che lascia intravedere anche un segnale al mondo ambientalista della sinistra e ai 5 stelle, da sempre assai critici sulla nuova autostrada. 

"Ovviamente quando noi mettiamo risorse pubbliche oltre alla validazione tecnica del progetto compiamo anche una valutazione di ordine strategico, di sostenibilità della spesa. Quando mettiamo piu' soldi vogliamo essere sicuri di poterli giustificare fino all'ultimo euro", dice l'assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Donini. La Regione ha infatti deciso di investire altri 100 milioni sulla Cispadana. 

Oggi Donini e il presidente Stefano Bonaccini erano a Bologna per la presentazione del progetto definitivo della Cispadana con le prescrizioni della valutazione di impatto ambientale e il cronoprogramma verso il cantiere. Nell'aula magna della Regione c'erano imprese, sindacati, enti locali, università, associazioni del terzo settore riunite nel patto per il lavoro, l'amministratore delegato di Autostrada del Brennero Spa, Diego Cattoni, e il direttore tecnico generale, Carlo Costa, insieme al presidente di Arc Spa (la società che progetterà e realizzerà l'opera) Graziano Pattuzzi.

Una volta che la regione avrà espresso il suo ok definitivo nel 2020 ci sarà la conferenza dei servizi, poi il cantiere "entro 2020, massimo primi mesi del 2021", come dice sempre Donini, per un completamento che avverrà non prima del 2025. "Stiamo sbloccando opere ferme da troppo tempo- afferma Bonaccini in una nota firmata con Donini- e lo facciamo in maniera condivisa con territori e parti sociali, con l'obiettivo di garantire crescita sostenibile e buona occupazione". 

Da Reggiolo-Rolo, nel reggiano, a Ferrara occorreranno 40 minuti di tempo, "la metà del tempo che occorre ora", sottolinea la Regione. Con una riduzione stimata del -35% dei costi tra carburante e pedaggio e un abbassamento del -4% delle polveri sottili e del -13% degli ossidi di azoto grazie anche agli 11.000 camion in meno che circoleranno nei centri abitati. Le opere di mitigazione prevedono tra l'altro 61 chilometri di piste ciclabili e 20,3 chilometri di barriere antirumore per la protezione acustica. Sono previsti sul fronte sicurezza anche 1,7 milioni di metri quadrati di pavimentazione drenante fonoassorbente, cui si aggiungono 2.380 metri di ponti e viadotti e 52 opere di scavalco. 

(DIRE)

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