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"Cispadana, sogno infranto? ", le domande delle imprese della Bassa

CNA interviene nel dibattitto sulle infrastrutture della “Bassa” chiedendo le reali prospettive di realizzazione di questa arteria e sottolineando le necessità del territorio per sostenerne la viabilità

"Qual è la reale, oggettiva fattibilità della Cispadana? E’ questa la domanda che ci facciamo e, soprattutto, facciamo alla Regione Emilia Romagna, dopo le parole del Sindaco di Mirandola Maino Benatti, a proposito di un’infrastruttura che continuiamo a ritenere fondamentale per la competitività economica del nostro territorio”. E’ questo l’interrogativo che pone Paolo Vincenzi, presidente della CNA Area Nord (nella foto).

“Noi non facciamo guerre di religione sul tipo di superstrada definita Cispadana – continua Vincenzi - In altre parole, poco importa che sia un’autostrada a pedaggio o una strada a scorrimento veloce. Noi abbiamo sempre caldeggiato la soluzione più rapida e più opportuna rispetto alla sostenibilità ambientale, finanziaria e temporale. Vorremmo oggi sapere cosa ci dobbiamo attendere e in quali tempi. Certo dispiace constatare che per l’ennesima volta questa infrastruttura, agognata da ormai mezzo secolo, subisca un nuovo ritardo”.

A questo proposito, secondo CNA due sono le priorità dell’Area Nord in termini di viabilità. “Innanzitutto – sottolinea il presidente CNA Area Nord – la sistemazione della statale Canaletto, in taluni tratti non solo lenta, ma anche pericolosa, soprattutto in passaggi di alcune località. Pensiamo a San Prospero, ma anche a Sorbara e Bastiglia: sono opportuni progetti e tempestivi interventi non solo a sostegno della modalità, ma anche di queste comunità. E, naturalmente, un collegamento con l’autostrada Modena-Brennero che si innesti nella viabilità dell’Area Nord, attraverso Mirandola. Interventi per i quali auspichiamo sin d’ora sia riservata una quota di realizzazione a favore delle piccole imprese del territorio. In ogni caso, deve essere chiaro a tutti che questa è l’ultima chiamata se si vuole sostenere con i fatti la nostra economia, in termini di competitività e quindi di occupazione. Questa è per importanza è la seconda biomedical valley a livello mondiale: se vogliamo difenderne la qualità e l’importanza, anche in termini di indotto, come è stato opportunamente fatto in occasione del sisma, e soprattutto le potenzialità di sviluppo, occorre intervenire in fretta”.

“Sulla base di queste considerazioni – chiosa Vincenzi – siamo assolutamente disponibili ad un confronto con tutti i rappresentanti eletti nel territorio”.

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