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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sport Sassuolo / Piazza Risorgimento

Sassuolo e Modena tra scommesse e camorra

Le due società modenesi sono state risucchiate nel ciclone che sta sconvolgendo il mondo del calcio negli ultimi giorni. La procura di Cremona prosegue nelle indagini e il Modena viene associato alla camorra

Continuano le indagini della procura di Cremona sulla vicenda Calcioscommesse che vede aggravarsi le posizioni del Sassuolo e del Modena. In queste ore si stanno svolgendo gli interrogatori dai quali sono emerse dichiarazioni piuttosto scomode per la società di Piazza Risorgimento.

E’ stato uno dei protagonisti, considerato una figura centrale dell’inchiesta, Massimo Erodiani a vuotare il sacco per primo ieri, accusando il Siena di aver “pagato da parte sua altri giocatori del Sassuolo”, secondo le parole del Gip Guido Salvini. Non solo, ma anche Antonio Bellavista, capitano del Bari, avrebbe puntato il dito contro i bianconeri.

I neroverdi che vengono citati nelle intercettazioni sono ben cinque; inizialmente erano spuntati solo i nomi di Quadrini (nelle vesti di colui che avrebbe trattato con Paoloni sul risultato e sulla cifra), Paolo Bianco e Alberto Pomini. Negli ultimi giorni, dalle intercettazioni di Pirani ed Erodiani, sarebbero usciti anche i nomi di De Falco (foto sassuolo calcio) e Martinetti, ma per ora non c’è nessun riscontro su questi ultimi.

Per quanto riguarda Quadrini, nonostante la sua smentita, risulta ormai difficile credere nella sua innocenza; dalle carte della procura emergerebbe infatti che Quadrini era a contatto sia con Erodiani che con Paoloni, con i quali avrebbe contrattato e dai quali gli sarebbe stato garantito che il gruppo degli “Zingari” si sarebbe recato nel suo albergo per consegnargli il denaro prezzo della
corruzione.

Situazione complicata anche per il Modena che, sebbene sia citato nelle carte della procura di Cremona, ha ben altri motivi per tremare. La società gialloblù sarebbe addirittura coinvolta in un giro di scommesse capeggiato dalla camorra.

L’inchiesta, partita da un’informativa dei carabinieri di Scampia il giugno dello scorso anno, era volta a verificare l’esistenza di una struttura associativa che gestiva traffico di stupefacenti e scommesse clandestine.
Ora sembra che approfittando del ciclone di questi ultimi giorni, la procura partenopea possa riaprire quel fascicolo, cercando collaborazione con la procura di Cremona. Tra i due uffici però non sembrano esserci stati ancora contatti.
 

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