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Pro Modena di fronte ad un foglio bianco. Al lavoro per una sede, squadra e staff

La società di Amadei e Sghedoni di fronte a tante sfide. Doriano Tosi punta sulla sua esperienza nel calcio dilettantistico, mentre i soci si guarsano intorno per allargare ad altri imprenditori

All'indomani della vittoria nel bando comunale, la Pro Modena di Amadei, Sghedoni e Salerno si rimbocca le maniche. La sfida sportiva è di quelle ostiche soprattutto alla luce delle tante attese della piazza e degli obbiettivi obbligati che gli stessi imprenditori hanno fissato per la rinascita del club canarino, vale a dire l'immediato ritorno nelle categorie professionistiche. Una sfida resa ancor più dura da un aspetto tutt'altro che banale: il nuovo Modena è all'anno zero. Mancano i giocatori, ma manca addirittura una sede con una scrivania e un computer per poter lavorare.

I protagonisti della nuova avventura imprenditoriale e sportiva ne sono consapevoli e possono contare sugli annunciati due milioni di euro per costruire una rosa che punti alla promozione immediata. Lo ha chiarito bene il neo Direttore Sportivo Doriano Tosi, che ha spiegato come il campionato di Serie D viva dinamiche molto particolari. Il Ds sta valutando tra una rosa di possibili allenatori e ha già nel mirino i primi giocatori: serviranno "fisicità e corsa che contano in questa categoria anche più della tecnica", ma anche "voglia e capacità dei giocatori di adattarsi con la testa". Ma ancora è presto per i nomi.

Qualche certezza in più, invece arriva dal settore giovanile. Dovrà essere individuata una figura responsabile per le giovanili, che coordinerà quattro squadre per i campionati competitivi: Juniores Nazionali, Alleievi e due squadre di Giovanissimi. Altre due formazioni per la categoria Esordienti verranno invece fatte rientrare sotto l'ala della Academy, sotto la collaudata direzione di Fabio Dall'Omo. "Ci sono tutte le premesse per fare qualcosa di buono e di importante", ha sottolineato Tosi, che tuttavia ha ribadito più volte come anche la città debba ragionare in termini di una società che affronta un campionato dilettanti. 

Da un punto di vista della società, Sghedoni e Salerno - intervenuti alla conferenza stampa odierna senza l'indisposto Amadei - hanno parlato unanimemente della necessità di aprirsi al dialogo e di coinvolgere nuovi soggetti, puntando in particolare su figure giovani, sia nel novero dei soci che in quella dei dipendenti. Anche perchè il 48% delle quote non assegnate rappresenta un punto interrogativo piuttosto serio per la neonata compagine. Non è da escludere, quindi che nei prossimi mesi si assista a cambiamenti significativi.

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