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Carpi in Serie A, storia di una cavalcata trionfale

Dalla serie C/2 alla serie A in cinque anni. Una favola fuori dal tempo che promuove la provincia al vertice del calcio nazionale. Ecco il racconto di una stagione memorabile

LE DATE CHE HANNO FATTO LA STORIA - Ci sono luoghi e date che restano scolpite nella memoria. I tifosi biancorossi le hanno tutte in mente. Gli “anziani” ricordano quella del ’74 (1-0 col San Lazzaro, promozione in serie C), o il giorno dello spareggio di dieci anni prima (7 giugno ’64, il 3-1 di Brescia col Bolzano), il  2-2 col Molinella del ’78 (primo posto ed accesso alla C2), o la sconfitta col Pergocrema (1-2 nell’89 che non impedì il balzo in C1). Quelli più giovani sanno tutto del “blitz” di Lamezia Terme, 9 giugno 2010 (passaporto per la C/2), di Prato, 10 maggio 2011 (promozione in C/1) oppure di Lecce 16 giugno 2013 (l’approdo in serie B).  Castori come e più di Brini, Sottili, D’Astoli, Corghi e tutti gli altri condottieri che hanno accompagnato i colori biancorossi in un salto di categoria. 

CINQUE ANNI, QUATTRO SALTI IN AVANTI - La targa è già pronta, Carpi 28 aprile 2015, una stura al tappo di una irrefrenabile gioia sportiva, a celebrare un’autentica impresa. Quella di dominare un campionato iniziato in sordina, a fari spenti, giusto per prendere le misure. E poi agganciare il primo posto per non mollarlo più. Cinque anni per saltare dalla D (2010) alla serie A, un record.  Il gruppo con a capo Bonacini (ex Dorando Pietri) confluisce nel Carpi, scongiurando la stracittadina e dando vita al “Progetto” vincente.

IPSE DIXIT - “In serie A voglio arrivarci entro tre anni. Giuntoli è un fuoriclasse, lo vedrete in A prima o poi. Qua a Carpi ha ancora tanto da dare e da ricevere. Nel 2009 cominciammo senza inseguire un traguardo specifico. Ci resta un ultimo gradino” (Stefano Bonacini, a.d. del Carpi Fc 1909, luglio 2013). MANIFESTI E IDEE CHIARE - L’allenatore CASTORI (luglio 2014): “Niente fighetti o prime donne. Voglio una squadra operaia. Il Carpi è un club con le idee chiare. Obiettivo far divertire la gente”. “Non mi pongo limiti” (ottobre 2014, dopo la doppia vittoria con Pescara e Ternana). TIKI TAKA NO GRAZIE - Ancora Fabrizio Castori, aprile 2015, dopo Carpi-Bologna: “Il tiki-taka mi ha rotto le scatole. E’ piatto, orizzontale. E’ solo un modo per non correre. Io voglio che andiamo a manetta, che ci mangiamo anche le bandierine del corner.

UNA STAGIONE MAGICA - Castori viene annunciato alla fine di giugno e già dalla presentazione (dieci giorni dopo) ha un obiettivo: “Far divertire la gente che viene a vedere il Carpi”.  La squadra “magica” che andrà in serie A nasce nel ritiro di Urbino. Cartello “lavori in corso” bene in vista. Niente “fighetti” Parola di Fabrizio Castori. Ecco il manifesto del nuovo Carpi, il quale pure per questioni legate al budget rinuncia alle “figurine” e punta su giovani, centimetri e muscoli. Obiettivo la salvezza, perché “il secondo anno è sempre più difficile del primo”. E la semi-matricola biancorossa, dopo il battesimo di fuoco, ha i piedi ben piantati a terra. Lo zoccolo duro è una garanzia,  è il cemento che serve per costruire una grande impresa. Il veterano Pasciuti i campionati se li è sciroppati tutti, sin dalla D. Poi Poli e Di Gaudio (dalla C2) quindi Concas, Bianco, Letizia e Gagliolo (i reduci della C1). Restano Romagnoli, Lollo e Porcari, Mbakogu firma un quinquennale. Giuntoli assembla un capolavoro. Mix tra “fame” ed esperienza, sapienza e garretti, agonismo e tecnica.  Voglia di riscatto oppure di emergere. Con un mister stagionato ma non certo bollito. Anzi, lui è più “incazzato” che mai. Motivato e motivatore. Castori si rende subito conto che c’è un ottimo materiale su cui lavorare. 

La riprova arriva all’esordio a Livorno, sul campo di una favorita. Mbakogu firma l’1-1 dopo la rete di Galabinov.  Personalità, tenuta atletica, belle trame ed anche una buona prestazione difensiva Arrivano in chisura di mercato tra gli altri  Struna (Palermo) e i due portieri Kelava (Udinese) e Gabriel (Milan). All’esordio al “Cabassi” il Varese viene travolto nella ripresa in 11’. Da 1-2 (Mbakogu) a 4-2 (Poli, Gagliolo, Lollo). Poli allo scadere evita la beffa a Crotone (1-1). Arriva il Trapani, il Carpi va sul 2-0 (Gagliolo, Di Gaudio), poi subisce la rimonta (2-2) e deve resistere in 10, finendo addirittura in 9. Liguria dolceamara. A La Spezia arriva il primo blitz (1-2), firmato Bianco e Concas. A Chiavari però arriva la prima sconfitta (0-2). La Pro Vercelli fa bella figura al Cabassi ma perde 1-0. Coast to coast di Mbakogu che “regala” il gol a Di Gaudio. E’ però il peggior momento della stagione. Ad Avellino ancora uno stop, rete di Comi su incertezza di Gabriel. Sarà l’ultima, perché il portierone brasiliano farà un torneo super. Con il Latina doppio Mbakogu dal dischetto (2-1). La svolta della stagione a Pescara. E’ il 25 ottobre. Arriva un clamoroso 5-0 (Concas, doppiette di Letizia e Mbakogu). Il Carpi aggancia il primo posto e non lo mollerà più. La Ternana si arrende al Cabassi (3-1, Bianco, Concas e Mbakogu), stesso destino del Vicenza (1-0, Mbakogu). A Bologna reti inviolate e il primo Gabriel-show. Sotterrato il Cittadella (5-2, nel tabellino, insieme a Gagliolo e Romagnoli, ecco anche un doppio Inglese e Lasagna. A Brescia il clamoroso 3-3, con la clamorosa rimonta a tempo scaduto, sotto di due gol e due uomini (espulsi Bianco e Suagher). Triplo rigore per le “rondinelle” (momentaneo 1-1 di Gagliolo), poi Inglese, 86’ e 92’. Dal “Rigamonti” il Carpi acquisisce la definitiva consapevolezza di poter lottare per la promozione. Arriva un ottimo Frosinone e finisce 0-0 (“rosso” a Mbaye).

Il Carpi resiste a Bari, punge con Mbakogu e portando a casa un preziosissimo 0-1, uno dei tanti. Arriva il Modena e chi fa gol? Naturalmente Jerry Mbakogu, di testa, a 10’ dal termine. A Lanciano la Castori-band fa 1-1 (Gagliolo replica a Bačinovič). Alla vigilia di Natala arriva il Perugia. Poker servito (Pasciuti, poi Jerry, Struna ed Inglese). Si chiude l’andata a Catania. Clamoroso al “Cibali”, il Carpi campione d’inverno, chiude a 43, battendo i rossazzurri 2-0 (Di Gaudio, Inglese).    Ritorno, alla prima il Livorno passa al “Cabassi” con Luci e Vantaggiato. Il Carpi dimezza lo svantaggio con Di Gaudio nel finale ma non basta. Pronto il riscatto a Varese (Mbakogu), sofferta rimonta a spese del Crotone che fallisce lo 0-2 e poi paga dazio (Di Gaudio e Mbakogu). A Trapani si soffre (reti bianche) e si fa male proprio Mbakogu che resta fuori per sette gare. Altri tre 0-0 Spezia ed Entella, poi a Vercelli) ridanno fiato alle inseguitrici. Ma il Carpi è di granito. Il passo falso col Pescara dell’ex Memushaj (1-2, ininfluente Sabbione) non ha conseguenze in classifica. La squadra di Castori non sbaglia mai due volte di fila. Passa a Terni (Romagnoli) ed a Vicenza (straordinaria doppietta di Lasagna). Il distacco con le inseguitrici è abissale. Chiude di fatto i conti nello scontro diretto col Bologna, che giochicchia anche benino nella prima mezz’ora, subendo poi tre schiaffoni (Pasciuti, Di Gaudio e Lollo). A Cittadella ci pensano Di Gaudio e uno strepitoso Gabriel, col Brescia (3-0) torna al gol anche Mbakogu, oltre agli straordinari “assoli” di Pasciuti e Lasagna. Fino al “Matusa”. Ovvero al mAtch dellA storiA.  

I PROTAGONISTI - Gabriel 33 (-19), Porcari 32 (-), Lollo 32 (3), Di Gaudio 31 (8), Letizia 31 (2), Bianco 31 (2), Gagliolo 30 (5), Struna 30 (1), Pasciuti 29 (3),  Poli 28 (2), Mbakogu 27 (14), Romagnoli 26 (2), Lasagna (24, 5), Inglese 22 (6), Sabbione 21 (1), Suagher 20 (-), Concas 13 (3), Mbaye 13 (-), Molina 11 (-), Gatto 8 (-), Modolo 2 (-), Maurantonio 1 (-2), Dossena 1 (-1). Kelava 1 (-2), Laner 1 (-), Nava 1 (-), De Silvestro 1 (-). 
Mai impiegati Brunelli, Pasini, Pugliese, Torelli  e Loi.

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