Questa è solo una delle tante dimostrazioni dellaverve organizzativa e della passione tennistica che pervade l’Emilia Romagna: allargando il raggio dal modenese solo di pochi chilometri, troviamo gli Internazionali femminili di Imola, la storica “Camparini Cup” di Reggio Emilia (da questa stagione aperta alle donne, dopo sette edizioni maschili) per un totale di undici tornei internazionali organizzati solo nel 2011 (ricordiamo anche il Challenger di San Marino e i giovanili a Salsomaggiore, tra gli altri). Per fare un raffronto con regioni territorialmente e numericamente vicine come la Toscana e il Veneto, esse ne ospiteranno otto (ma tre giovanili) e cinque. Paragonando pure i numeri dei tornei Open (aperti a tutti i tesserati senza distinzioni di classifica) il raffronto è nettamente a vantaggio dell’Emilia Romagna, con 60 appuntamenti maschili e femminili in programma in questa stagione contro gli appena 15 toscani e 20 veneti.

 

La voglia di tennis in Emilia è tanta, a qualsiasi livello e sotto ogni temperatura, e il ruolo di un circolo come la Meridiana di Modena in un panorama così ricco è assolutamente di prim’ordine. Se vogliamo trovare una pecca al movimento descritto è la mancanza di un torneo internazionale di primo livello Atp o Wta (tuttavia un problema italiano, non solo emiliano ): a proposito di questo, come non ricordare la felicissima esperienza del torneo Wta ospitato nel 2005 proprio alla Meridiana. Un edizione con uno straordinario successo in termini di pubblico e interesse, che potrebbe far sperare gli appassionati in un ritorno a Modena, se sussisteranno le condizioni economiche e organizzative, di un torneo più prestigioso di quello in corso in questi giorni.