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Giovedì, 25 Aprile 2024

Quando a Modena c'erano i canali. Viaggio tra le antiche vie d'acqua

Fino a un paio di secoli fa la città di Modena era ricca di canali a cielo aperto, come fosse Venezia. Le vie d'acqua si collegavano alla Darsena e quindi al fiume Po e arrivavano a Modena dove venivano controllate dalla Casa delle Acque, situata vicino all'attuale Accademia Militare, in corso Vittorio Emanuele II. Oggi unica traccia è la Fonte d'Abisso situata in piazza Roma. Tuttavia le vie hanno mantenuto gli antichi nomi. Basti pensare a Canal Grande, così chiamato perché era il canale più grande ed importante della città, che conduceva da zona Gallucci fino ai giardini ducali, passando per il Pantheon Estense nella chiesa di San Vincenzo e davanti al Palazzo Margherita. Altrettanto importante è canal chiaro, così definita perché le sue acque erano le più pulite di tutte, che concludeva presso Calle di Luca. Un nome legato all'acqua, in quanto il termine "calle" è usato nel medioevo per indicare la presenza dell'acqua e lì vi era un mulino. E poi nei pressi del Mercato Albinelli troviamo via Canalino, che guarda a caso incrocia un'altra strada antica nota come via dei Tintori, il cui lavoro era legato proprio all'acqua.

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