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Simboli e storie dell'antico mercato di Modena tra duomo e Bonissima

Se oggi il mercato si tiene nei pressi del Novi Sad, nella maggior parte della storia modenese esso era situato in Piazza Grande. Bisogna sapere che Modena svolse un ruolo fondamentale nell'economia emiliana in quanto era una città, già in epoca medioevale, molto importante per quanto riguarda il commercio e l'artigianato. Una passione, quella per il lavoro, che si poteva vedere già nei modenesi dopo le invasioni barbariche. Infatti, attorno al 1200, conclusi i secoli oscuri dell'alto medioevo, la città iniziò la sua crescita demografica, con il conseguente aumento dell'attività delle persone nella vita cittadina.

La tradizione del commercio in Piazza Grande è ancora visibile e tanti sono gli spunti utili per riscoprirla. Tracce di quel passato sono ben visibili sul duomo di Modena, infatti oltre a svolgere un ruolo di culto, sull'esterno dell'abside sono visibili solchi alcuni che disengnano linee verticali e altri che formano quadrati o rettangoli. Quelle erano le misure usate, ovvero attraverso quelle misure, ritenute universali per i modenesi, si comprendeva quanto fosse lungo un oggetto o quale dimensione per un mattone. Inoltre nella porta vicino all'abside del duomo di Modena sono presenti dei solchi circolari e non si tratta di errori dello scultore, bensì della forma delle monete.

Infine, ulteriore testimonianza di quell'antico mercato è la statua della Bonissima, il cui nome significa sì "Donna molto buona", ma potrebbe derivare dal termine "Bona Stima" ovvero il luogo del mercato in cui avveniva lo scambio del denaro. Solo successivamente sarebbe stato dato alla statua il termine di Bonissima, che era invece legato ad un'altra donna, che per alcuni potrebbe essere quello di Matilde di Canossa e per altri di Gundeberga.

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