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Quarant'anni accanto ai più fragili, il Ceis festeggia in Piazza Grande

Un convegno a Palazzo Comunale per fare il punto sul presente e il futuro. Presentato anche un nuovo sito per valorizzare la storia del Gruppo

Il Municipio ha ospitato oggi l'evento per festeggiare i 40 anni del Gruppo Ceis, una realtà molto rilevante per il territorio modenese, che in questi quattro decenni si è presa cura di persone con problemi di dipendenze, di salute mentale, con disturbi del comportamento alimentare, malati di AIDS, o ancora immigrati e giovani disagiati. “Comunicare il sociale: 40 anni di presenza del CEIS a Modena e in Emilia-Romagna”. È il titolo dell’evento, il primo di una serie in programma nel 2023 e arricchiti da una pubblicazione, che mercoledì 14 dicembre ha celebrato il prestigioso anniversario della Fondazione CEIS Onlus.

Nella sala del Consiglio Comunale di Modena hanno introdotto l’appuntamento i saluti del sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, di Monsignor Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola e di Luciano Squillaci, presidente della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche.

VIDEO | Quarant'anni di Ceis. Padre Stenico: "Un'avventura costruttiva in cui l'associazione è cresciuta molto"

La storia del CEIS a Modena – ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli - ci parla di inclusione, di attenzione alle fragilità, di capacità di leggere i bisogni e di dare risposte, senza stigma, senza pregiudizi, con lo sguardo e, soprattutto, con il cuore aperto. Ma ci parla anche di collaborazione con le istituzioni per tenere unità la comunità di fronte all’emarginazione sociale e al disagio economico, di un rapporto virtuoso, costruito negli anni, tra volontari, associazioni del territorio, sistema pubblico della sanità e del welfare”.

Libertà, uguaglianza, fraternità: questi tre valori tornano sempre nell’attività del CEIS - ha sottolineato l’Arcivescovo Castellucci. Le dipendenze riducono fortemente la libertà e la dignità della persona: è come trovarsi al guinzaglio e l’opera del CEIS contribuisce a eliminare questo guinzaglio. La disuguaglianza è poi motivo di povertà ed esclusione sociale, anche qui il CEIS contribuisce alla crescita sociale. La fraternità, infine, è il cuore che si mette per rendere concreta la libertà e l’uguaglianza e CEIS la mette in pratica attivando reti ad ogni livello, tra le famiglie, gli operatori e le comunità dei territori in cui opera e attivano nelle persone le risorse, le zone buone, in qualsiasi condizione esse si trovino.

Quaranta anni sono tanti per una realtà che opera nel terzo settore - ha affermato Luciano Squillaci, presidente della FICT -. L’importanza dell’attività del CEIS è nella visione di mondo e di uomo che costruisce, nella responsabilità che si assume in un ruolo che è di reale servizio pubblico. Gli alberi si riconoscono dai frutti ed essi sono sotto gli occhi di tutti, sono i volti e le storie di tutte le persone che hanno incrociato il cammino di CEIS in questi 40 anni”.

Il prof. Andrea Volterrani, docente di Sociologia della Comunicazione-Comunicazione sociale e delle organizzazioni no-profit all’Università Tor Vergata di Roma, ha tenuto quindi un intervento sul tema “Il ruolo della comunicazione come agente di cambiamento sociale e culturale”, in cui ha posto in evidenza come alle vulnerabilità già esistenti vada oggi aggiunta quella digitale, che aggrava le disuguaglianze. A fronte di questa evidenza, Volterrani ha posto quindi l’accento sulle funzioni che deve avere la comunicazione di chi opera nel terzo settore, in particolare quella di rendere protagonisti i beneficiari e costruire processi di vera partecipazione.

Nelle concludere l’evento Padre Giuliano Stenico, dopo aver ripercorso le tappe che hanno caratterizzato, dalla nascita ad oggi, i quarant’anni del CEIS, ha sottolineato il ruolo delle istituzioni, dei servizi sociali e del privato sociale, oltre alla necessità di andare oltre la “market society e costruire il community welfare… Seguendo il principio della sussidiarietà circolare, la Fondazione CEIS investe sulla costruzione di un rapporto con i Servizi e gli altri Enti del Privato Sociale che contribuisca a rendere la società civile, nei suoi diversi aspetti ed ambiti più consapevole, partecipata e solidale in ordine anche alla promozione di una cittadinanza attiva e responsabile. ll rinascimento del welfare richiede e promuove un nuovo primato della politica sull’economia: una politica evoluta per un’economia partecipata e cooperativa. Un nuovo welfare è possibile in una prospettiva di economia civile che a sua volta è favorita da un nuovo welfare. Deve mirare ad un’economia cooperativa, partecipata, democratica, in cui le relazioni economiche promuovono la solidarietà tra gli attori”.

Un nuovo sito e tante storie

Prima delle conclusioni di Padre Giuliano Stenico, Presidente della Fondazione CEIS Onlus, è stato quindi presentato il nuovo sito “La nostra storia: 40 anni di CEIS”.

La nostra storia: 40 anni di CEIS” - (www.gruppoceis.it/lanostrastoria/) - il sito dedicato al quarantennale, è un viaggio a ritroso nel tempo, nei ricordi, nel racconto di tante e faticose esperienze, moltissime gioie non disgiunte da qualche sofferenza. È un affresco di una realtà riconosciuta e accreditata ovunque, a Modena come nelle altre città dell’Emilia-Romagna e in Italia. Cinquecento dipendenti, circa 50 strutture, migliaia di ospiti negli anni. È questo infatti l’identikit di uno dei CEIS più grandi d’Italia.

Il sito ha richiesto quasi un anno di lavoro: una trentina i video presenti, una settantina le testimonianze scritte, interviste al Cardinale di Bologna Matteo Zuppi, al Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, al sindaco Muzzarelli, a Monsignor Castellucci. È un vero e proprio filmato, inedito e ricco di suggestioni, la testimonianza di padre Giuliano Stenico ad “aprire” e caratterizzare l’intero sito. Suddiviso in numerose aree, a focalizzare la molteplicità degli interventi del CEIS: Dipendenze patologiche; Adolescenti e Minori; Prevenzione e Formazione; Rifugiati e Migranti; Disturbi del Comportamento Alimentare; Interventi assistenziali, socio-sanitari e di sostegno alla genitorialità; Inserimento lavorativo e Agricoltura sociale; Familiari, volontari e associazionismo.

Roberto Berselli, vicepresidente del Consorzio Gruppo CEIS: “Con questo progetto intendiamo restare lontani dalla retorica autocelebrativa, ma al tempo stesso dare il giusto riconoscimento ad un impegno che indubbiamente ha pochi eguali in Emilia-Romagna e in Italia. Ricordare da dove siamo partiti, ma al tempo stesso non indugiare nell’amarcord per mostrare invece cosa oggi realizziamo. I nuovi servizi, le trasformazioni, gli sviluppi metodologici e le sfide che ci attendono in una società che cambia rapidamente e noi con lei. In questo sito parlano le opere, ma soprattutto le protagoniste e i protagonisti: ragazze e ragazzi, donne e uomini che accogliamo, volontarie e volontari, operatrici e operatori”.

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