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Fiumi in piena, in campo 420 volontari modenesi della Protezione Civile

La Consulta Provinciale del Volontariato per la Protezione Civile di Modena ha affrontato con un grande sforzo ìdi personale l’emergenza idraulica nel modenese e nel bolognese

Sono stati più di 420 i volontari, appartenenti a 39 associazioni della Consulta Provinciale del Volontariato per la Protezione Civile di Modena, impegnati nei giorni scorsi lungo il corso del Secchia, del Panaro e del reticolo minore. E decine sono ancora impegnati in Appenino per il monitoraggio delle frane e a Castel Maggiore, in supporto alle squadre del coordinamento di Bologna, per interventi di pulizia e bonifica nelle zone alluvionate a seguito della rottura di un argine del Reno nel pomeriggio di sabato.

In seguito all’allerta per criticità idrogeologica diramata a livello regionale, già dalla notte di venerdì è stato attivato il monitoraggio dei corsi d’acqua, per controllare l’andamento della piena, dovuta alle copiose precipitazioni e al contemporaneo scioglimento della neve in quota, e per intervenire tempestivamente in caso di cedimenti degli argini o di apertura di fontanazzi nelle campagne circostanti.

Centinaia sono stati gli interventi: 7 tra Pavullo e Fiumalbo, 72 sul Panaro (di cui 25 alla Fossalta), 53 sul Secchia e 8 sul reticolo minore. Gli ultimi interventi di monitoraggio sono terminati oggi a San Possidonio.

“Si è trattato di una piena particolarmente lunga e complessa, che ha visto i nostri volontari impegnati su più fronti” dichiara il Presidente della Consulta, Roberto Ferrari. “Ora, cessato l’allarme nel nostro territorio, il nostro impegno è rivolto ad aiutare i volontari del coordinamento di Bologna, alle prese con un’alluvione simile a quella subita da noi nel 2014 e di cui abbiamo ancora tutti un indelebile ricordo”.
 

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