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Punti Nascita, gli Anestesisti contro Bonaccini: "Ma quale errore? Sicurezza viene prima della politica"

L’AAROI-EMAC Emilia-Romagna critica le recenti dichiarazioni del Presidente di Regione, richiamando i parametri scientifici che portarono alla chiusura dei punti nascita: "Strutture sotto i 500 parti non sono in grado di garantire la migliore esperienza clinica e l'organizzazione necessarie per prevenire ed eventualmente affrontare le pur rare situazioni a rischio”

Dopo le dichiarazioni di Stefano Bonaccini circa i Punti Nascita periferici chiusi alcuni anni or sono, AAROI-EMAC Emilia-Romagna - l'Organizzazione Sindacale Nazionale dei Medici di Anestesia e Rianimazione - interviene direttamente per contestare la volontà politica emersanel recente dibattito. Bonaccini ha infatti riconociuto come "un errore" la chiusura decisa a suo tempo, spiegando che la volontà politica dell'attuale maggioranza, sostenuta anche dalle pposizioni, è quella di riaprire le strutture non appena la pandemia lo consentirà.

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"Ma di quale errore si parla?", si domanda l’AAROI-EMAC Emilia-Romagna. "Nell'ottobre 2017 condividemmo la decisione ministeriale sulla chiusura dei Punti Nascita che non avevano i requisiti minimi tecnico-scientifici per garantire le condizioni di sicurezza per le madri e per i nascituri e auspicammo un controllo puntuale per le tre strutture in deroga a tale iniziativa. Appoggiammo con decisione e fermezza la scelta regionale della Giunta Bonaccini di allora per dare seguito al mandato ministeriale dettato da evidenze scientifiche e appoggiato dalle più importanti società del settore materno infantile e dei percorsi nascita. La domanda quindi è: con quali risorse tecniche, umane, specialistiche si pensa di riaprire i Punti Nascita oggetto di disposizione ministeriale a salvaguardia di madri e nascituri? L’AAROI-EMAC, sebbene rappresenti medici specialisti direttamente coinvolti, ne è completamente all’oscuro".

Al centro delle rivendicazioni degli Anestesisti vi è una questione prettamente scientifica: "Vogliamo ricordare ai cittadini l’esistenza di standard clinico-organizzativi da rispettare per i Punti Nascita che, a quanto ci è dato sapere, ad oggi non sono cambiati rispetto a quando il Ministero e le Regioni si espressero sull’argomento. Spiace leggere tanti commenti da parte di Comitati di Cittadini cui pare non sia ancora sufficientemente chiaro che la sicurezza viene prima di qualsiasi esigenza politica. La politica ha un ruolo fondamentale, governare e farsi garante della tutela della salute pubblica, ma è imprescindibile il coinvolgimento delle Società Scientifiche e delle Associazioni rappresentanti dei lavoratori in sanità per evitare pericolose fughe in avanti soprattutto in assenza di nuove raccomandazioni tecnico-scientifiche, ad esempio, sui percorsi nascita".

Il sindacato sostiene con forza quanto espresso peraltro anche da Ginecologi, Neonatologi e Pediatri ossia che i Punti Nascita sotto i 500 parti “non sono in grado di garantire la migliore esperienza clinica e l'organizzazione necessarie per prevenire ed eventualmente affrontare le pur rare situazioni a rischio”.  Lo stesso Ministro Speranza ha dichiarato, “la tutela e la sicurezza della mamme e del nascituro è sempre la prima cosa”. "Con questa base che condividiamo pienamente speriamo di non assistere ad accomodanti modifiche del DM 70 per assecondare pressioni politiche che nulla hanno a vedere con le dichiarazioni del Ministro", conclude l'associazione.

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