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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Finale Emilia

"Adotta una mattonella": a dieci anni dal sisma il progetto trova nuovo slancio

Nato dal sodalizio tra il comune di Finale Emilia e Thun, il progetto iniziato dieci anni fa prosegue con nuove idee

E’ nato 10 anni fa in nome della solidarietà il sodalizio tra Finale Emilia e THUN (parte di Lenet Group) che ha dato vita all’idea semplice e facile, tradotta subito in pratica: ricreare i laboratori di lavorazione dell’argilla nelle scuole elementari e medie dell’Istituto Comprensivo Elvira Castelfranchi dopo il terremoto che 2 lustri or sono ha sconvolto le vite dei cittadini e soprattutto dei più fragili, bambini e ragazzi.

Finale è una cittadina al centro del distretto della ceramica che ha una profonda affinità elettiva con l’azienda degli angeli di Bolzano e la necessità di ripartire subito, riannodando immediatamente il filo con la tradizione e il senso di appartenenza, fatti di argilla e manualità, si è fatta sentire subito.

Detto fatto: dal 6 all’11 maggio 2012 le ceramiste della Fondazione Lene Thun hanno aiutato i giovani artisti in erba a creare 320 mattonelle che oggi vengono messe all’asta e diventano un museo diffuso, un segno tangibile di continuità e di ottimismo che contribuisce a guarire le ferite fisiche e psicologiche del sisma.

«Ricordo come se fosse ieri il primo giorno che ho visitato Finale Emilia. La forza che le persone di questa terra hanno dimostrato è immensa. Quanto è stato fatto per ricostruire la città e la comunità è straordinario. Sapere che la nostra Fondazione ha potuto offrire a suo tempo un contributo alla ripartenza è per me una gioia, resa più grande dai progetti che ancora oggi ci legano a questo territorio» ha commentato Peter Thun, ideatore di Fondazione Lene Thun Onlus.  

La collaborazione con il territorio, infatti, non si è fermata lì: nell’Ospedale di Modena è stato infatti aperto un laboratorio digitale di ceramico-terapia che, a breve, diventerà attivo in presenza. A Finale ritorna anche la ceramico-terapia: la Fondazione Lene Thun realizza un nuovo laboratorio sempre all’Istituto Castelfranchi a tema “La Mia Città E’ Più Bella”: un ideale passaggio di testimone tra i bambini di ieri – ormai giovani donne e uomini, special guest dell’iniziativa – e quelli di oggi. Proprio in virtù di questo legame così forte  e profondo con il territorio la comunità di Finale ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria a Peter Thun/Fondazione Lene Thun Onlus.

“Il progetto ‘Adotta una mattonella’ con cui le associazioni Manifatti Imperfetti e Manitese, in collaborazione con Alma Finalis, hanno voluto restituire alla cittadinanza i lavori realizzati dai ragazzi (oggi quasi maggiorenni) che nell’immediato post-terremoto hanno partecipato ai laboratori ceramici donati e organizzati dalla Fondazione Lene Thun, trova un nuovo slancio. Da oggi, infatti, è possibile adottare le mattonelle realizzate allora ed esporle nelle attività commerciali o collocarle sui muri delle case della città e delle frazioni per costruire una sorta di percorso della memoria che sarà affiancato da una mappa che renderà identificabile i luoghi ove sono state poste. Ma non solo: grazie alla generosità della Fondazione Lene Thun, verranno riproposti, a dieci anni di distanza, i laboratori ceramici per gli studenti della scuola Primaria ‘E. Castelfranchi’”, ha dichiarato il sindaco Claudio Poletti.

“Se dieci anni fa i ragazzi, lavorando l’argilla hanno ricevuto un aiuto per uscire dai momenti difficili e bui del post terremoto, oggi abbiamo la necessità di accompagnarli fuori dalle paure e dalle limitazioni sociali cui li ha costretti, negli ultimi due anni, la pandemia. E sono sicuro che l’esperienza della Fondazione Lene Thun, la bravura dei suoi ceramisti, la collaborazione del corpo insegnante della nostra scuola primaria ci regaleranno altre emozioni visive e offriranno agli studenti la strada giusta verso un ritorno alla normalità”, ha concluso Poletti.

L’attività di manipolazione della ceramica è oggi una vera e propria terapia ricreativa perché rappresenta una forma molto profonda di espressione di sé, e quindi una possibilità di accesso al mondo interiore attraverso modalità di comunicazione e di espressione non verbali. Modellare l’argilla rappresenta un’esperienza tattile molto intensa e potente, in grado di creare un transfer per esprimere istanze più profonde e altrimenti difficilmente comunicabili. E questo effetto è stato preziosissimo proprio nelle fasi immediatamente successive al terremoto.

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