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La start-up di Unimore AgroMateriae vince il Premio Nazionale per l’Innovazione

AgroMateriae si occupa della trasformazione in larga scala degli scarti agro-industriali in nuovi prodotti per l'industria della plastica

La start-up di Unimore AgroMateriae, oltre ad aver vinto la categoria Cleantech&Energy, è risultata vincitrice assoluta della 18° edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI) uno dei riconoscimenti più prestigiosi nel panorama dell’innovazione italiana, la cui finale si è tenuta in versione digitale. Grazie alla vittoria di AgroMateriae, l'Università di Modena e Reggio Emilia si aggiudica la Coppa dei Campione del PNI, assegnata all'università che ha incubato il migliore progetto del PNI.

Al PNI 2020 hanno concorso i più innovativi progetti d’impresa hi-tech vincitori delle 14 Start Cup regionali, a cui hanno preso parte nel 2020 oltre 900 idee d’impresa da tutta Italia. Sono 65 i progetti arrivati a fronteggiarsi in finale.

AgroMateriae si occupa della trasformazione in larga scala degli scarti agro-industriali in nuovi prodotti per l'industria della plastica, con un mercato stimato, solo per i prodotti usa e getta, di 13 miliardi di euro, mentre per packaging, agricultura e beni di consumo arriverebbero a 40-50 miliardi.

Il suo primo prodotto di lancio è il WinePLastics filler, materiale innovativo ottenuto dagli scarti vitivinicoli per cui nel dicembre 2019 è stata depositata una domanda di brevetto italiana da parte dei proponenti Unimore della start-up, il Prof. Massimo Messori e l’Ing. Alessandro Nanni. Nello specifico il WPL è una polvere che può essere miscelata fino al 60% a tutte le plastiche e bioplastiche esistenti, aumentando le proprietà meccaniche del materiale, abbassando i costi di produzione fino al 48% e rendendo il materiale altamente eco-friendly.

I vincitori, che si sono aggiudicati 25mila euro, sono stati selezionati tra le 16 superfinaliste da una Giuria composta da esponenti del mondo dell’impresa, della ricerca universitaria e del venture capital, sulla base di criteri come valore del contenuto tecnologico o di conoscenza, realizzabilità tecnica e potenzialità di sviluppo, adeguatezza delle competenze del team, attrattività per il mercato.

“Questo Premio - ha commentato il CEO Alessandro Nanni - ci consentirà di aumentare il nostro impegno in R&D per estendere il know-how di trasformazione industriale anche ad altri scarti naturali per risolvere i problemi di gestione dei rifiuti di nuovi settori del comparto agricolo”.

“Siamo enormemente soddisfatti e orgogliosi di questo riconoscimento. - aggiunge il Prof. Massimo Messori Questo risultato premia l’ottimo lavoro svolto da Alessandro durante il dottorato di ricerca in Unimore, lavoro che ha dapprima portato a diverse pubblicazioni scientifiche di alto livello e alla domanda di brevetto e successivamente al riconoscimento e alla costituzione della startup Agromateriae. Un caso esemplare di Ricerca e Terza Missione di qualità del nostro Ateneo.”

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