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Caldo estenuante, arriva l'allerta arancione. Attenzione ai livelli di ozono

Domani ulteriore aumento delle temperature in pianura. Intanto ben 23 delle 34 centraline piazzate in Emilia-Romagna hanno sforato i valori di ozono troposferico

la giornata di sabato 23 luglio è previsto un ulteriore lieve aumento delle temperature, con valori massimi diffusamente di 37/38 gradi nelle zone di bassa collina e pianura, ad eccezione della costa, e punte localmente fino a 39 gradi nelle pianure centrali.

Per questo motivo in Emilia-Romagna è stata emessa un'allerta meteo di colore "arancione" per i territori di pianura diell'Emilia e di parte della Romagna, valida per la giornata di domani.

La minaccia dell'ozono

Le città della regione Emilia-Romagna non sono solo attanagliate dal caldo anomalo, ma sono messe a rischio da una minaccia invisibile: l’Ozono troposferico. Questo inquinante secondario può arrecare gravi danni alla salute, effetti irritativi alle mucose oculari e alle prime vie aeree, tosse, fenomeni broncostruttivi ed alterazione della funzionalità respiratoria. Ad oggi ben 23 delle 34 centraline ARPAE presenti sul territorio hanno superato la soglia consentita per legge degli sforamenti annuali di ozono troposferico, fissato con valore obiettivo a 120 µg/m3 sulla media mobile delle 8 ore, in un quadro che tinge di rosso tutte le province in regione. A segnalarlo è Legambiente regionale.

Sebbene negli ultimi due anni a questa data la situazione era decisamente migliore (rispettivamente con 6 e 11 stazioni in sforamento nel 2020 e 2021), quest’anno la situazione torna grave, a dimostrazione del fatto che non si può considerare risoldo questo grave problema. L’alternanza tra esposizione alle polveri sottili in inverno e all’ozono in estate crea un quadro insostenibile per la vita dei cittadini, particolarmente nei luoghi dove si concentrano le emissioni, come le città. 

“Il quadro che si delinea non può essere preso sottogamba e deve dettare la linea per l’agire politico.” - commenta l’associazione, “l’ozono troposferico è il sintomo di un sistema ancora troppo dipendente dall’uso dei combustibili fossili, a partire dal sistema trasportistico fondato sulla mobilità individuale in automobile e sul trasporto merci su gomma.” 

“Sebbene l’elettrificazione sia un processo fondamentale per mitigare i gravi danni alla salute provocati da questo inquinante, quello che serve è una vera e propria trasformazione culturale che ci accompagni verso l’uscita del mezzo privato tout court. A questa si deve affiancare un intervento politico coerente che fornisca gli strumenti conoscitivi ed economici per concretizzare la transizione ecologica.” – conclude. 

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