Ansia e conflitti, sempre più adolescenti si rivolgono agli sportelli scolastici
In aumento gli accessi agli sportelli scolastici attivati nelle scuole medie e superiori della città. Progetto finanziato dalle Politiche sociali anche per i prossimi quattro anni
Demotivazione e difficoltà scolastica, problemi relazionali con i genitori, ma soprattutto ansia generalizzata in vari ambiti: scolastica e sociale e problemi a rapportarsi con i genitori e con i pari. Sono le motivazioni di maggior disagio che anche nell’anno scolastico 2021/2022 hanno portato gli studenti a cercare gli psicologi degli Sportelli scolastici attivati in tutte le scuole secondarie di primo grado della città. Un trend confermato anche per quanto riguarda i colleghi più giovani che frequentano le scuole secondarie di primo grado, con l’ulteriore preoccupazione che in questa fascia d’età emerge anche un aumento dell’aggressività verbale e fisica con casi estremi, pur isolati, che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
A dirlo sono i resoconti del coordinamento del Progetto Sportelli scolastici per la prevenzione dedicata e attiva, di cui fanno parte il Centro per le famiglie del Settore Politiche sociali e il Centro educativo Memo del Settore Istruzione. Gli Sportelli d’ascolto psicologico vengono attivati in 14 Istituti superiori della città e nelle scuole secondarie di primo grado di tutti gli Istituti comprensivi grazie alle risorse stanziate dal settore Politiche sociali del Comune di Modena.
I numeri
Dopo due anni di pandemia, lo scorso anno scolastico è stato il primo ritorno a una nuova normalità, con le scuole aperte in maniera costante e il ritorno delle attività totalmente in presenza. Aspetti che hanno inciso sugli accessi agli sportelli d’ascolto: negli istituti superiori quasi 300 in più rispetto all’anno precedente. In particolare, spiegano le coordinatrici del Progetto Sportelli d’ascolto del Comune, l’incremento ha riguardato studenti e docenti. Nell’anno scolastico 2021/22 si sono rivolti allo sportello 609 studenti (quasi il 70% ragazze), 154 docenti e 119 tra genitori e caregiver. La maggior parte lo ha fatto in presenza.
Per quanto riguarda gli studenti, in particolare, si tratta per lo più di ragazzi delle classi seconde o quarte e questi ultimi lo hanno soprattutto per parlare delle difficoltà legate al tema dell’orientamento post-diploma. Più in generali, le richieste avanzate da ognuno potevano essere plurime: la maggior parte riconducibili a demotivazione e difficoltà scolastiche (27%), ansia scolastica (24%), problemi relazionali con i genitori (25%, in forte aumento), ma anche ansia generalizzata (9%) sociale e legata alla pandemia (quasi 4%) e, in linea con l’anno precedente, scarsa autostima (quasi il 20%) e a disturbi alimentari (4%). Plurime sono anche le azioni indicate dallo psicologo per far fronte ai disagi con un vistoso aumento di invii al centro adolescenza e al ricorso al confronto coi docenti. Il conselling resta lo strumento più utilizzato, stabile il confronto con i genitori ed è stata molto utilizzata anche una nuova azione: il supporto all’orientamento scolastico.
L’aumento degli accessi agli sportelli scolastici ha riguardato anche le scuole medie (complessivamente 396, diversamente ripartiti tra i 10 Comprensivi), soprattutto in presenza (86%). Sono stati 290 gli accessi di studenti, per lo più ragazze (65%) e compare anche una piccolissima percentuale di non binary, come alle superiori.
Chi accede agli sportelli
A rivolgersi allo sportello sono soprattutto gli alunni di terza (46%) mentre lo scorso anno erano quelli di prima. Le richieste avanzate riguardano ansia scolastica (33%), demotivazione e difficoltà scolastica (30%), scarsa autostima (18%) ma anche problemi relazionali con altri studenti (15%) coi docenti (10%), con la classe (15%) e, in forte aumento, coi genitori (25%), la conflittualità con i pari (12,5) che sfocia anche in aggressività e i comportamenti disturbanti.
Il dato più singolare è però che, negli accessi agli sportelli presso le scuole medie, sono duplicate le richieste degli insegnanti che, già affaticati dalla pandemia, si sono trovati a gestirne le conseguenze in classe. “I ragazzi – spiegano le coordinatrici del Progetto - sono spesso descritti come demotivati e ansiosi, talvolta aggressivi fino a manifestare episodi di vandalismo e violenza all’interno e all’esterno della scuola. Se da una parte è aumentata la conflittualità in famiglia, dall’altra i genitori vengono descritti come sfuggenti e in difficoltà ad esercitare il ruolo genitoriale”. Altro segnale d’allarme è l’aumento dei disturbi legati alla condotta alimentare e dell’autolesionismo che cominciano a manifestarsi già tra gli studenti delle scuole medie.
Fondi confermati
Confermando l’importanza degli Sportelli scolastici all’interno della Rete di prevenzione e promozione del benessere in adolescenza, la Giunta ha dato l’ok alla delibera presentata dall’assessora Roberta Pinelli per finanziare il progetto anche per gli anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024, con possibilità di rinnovo per ulteriori due anni, e i relativi schemi di convenzione. E grazie alle ulteriori risorse stanziate, gli Istituti comprensivi potranno decidere se attivare in via sperimentale il progetto anche in talune scuole primarie dove se ne ravvisasse la necessità.