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Alloggi e negozi all'ex Fonderia Corni, approvato il permesso di costruire

Il Consiglio Comunale ha dato via libera alla realizzazione dell’intervento, oltre all’accordo per la gestione della residenza condivisa temporanea. Il 10 per cento dei posti letto sarà riservato a Comune o altri Enti per studenti o lavoratori a tempo determinato con reddito massimo di 30 mila euro o con invalidità certificata

Può prendere avvio l’intervento di rigenerazione dell’area dell’ex Fonderia Corni, tra le vie Benassi, Fanti e delle Suore a Modena, dove sono previsti un parco di circa 14.500 mila metri quadrati, residenze collettive temporanee per studenti e lavoratori con 365 posti letto, oltre 200 posti auto pubblici e pertinenziali e una quota di funzioni commerciali. Gli interventi di bonifica sono già in corso.

Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 16 marzo, su proposta dell’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, ha infatti approvato il permesso di costruire convenzionato presentato dalla società Mo.Re srl, facente capo a Supernova, relativo all’intervento, oltre all’accordo per la gestione della residenza condivisa temporanea che sorgerà nell’area. Su entrambe le delibere si sono espressi a favore Pd, Modena civica e Sinistra per Modena, mentre si sono astenute le opposizioni ed Europa Verde - Verdi.

“Una volta concluse le operazioni di bonifica dell’area – ha spiegato Vandelli – rimasta inutilizzata da oltre dieci anni e su cui, a inizio ‘900, fu fondata da Fermo Corni la Fonderia omonima, potrà prendere il via il primo stralcio di interventi che consentirà di restituire alla città un ulteriore comparto rigenerato e provvisto di ampie dotazioni pubbliche, contribuendo a cambiare volto all’area nord di Modena. La realizzazione di residenze temporanee – ha aggiunto – rappresenta una risposta alla domanda abitativa non solo di studenti fuori sede, ma anche di coloro che necessitano di un alloggio in città per periodi di stage, attività di formazione in aziende e neoassunti. Non rispondere a questo bisogno abitativo, che rappresenta anche una delle priorità indicate nello sviluppo di Modena Città Universitaria, il processo delineato nell’accordo siglato da Comune e Unimore e inserito dall’Amministrazione nel Pug e nel Pums con l’obiettivo di attrarre ragazzi che vogliono costruirsi un percorso di studio, di lavoro e di vita a Modena, significherebbe perdere una risorsa per lo sviluppo della città”.

Nel comparto è previsto lo sviluppo di un mix di funzioni: residenze temporanee, negozi di vicinato, un bar ristorante, parcheggi, percorsi ciclopedonali, un parco attrezzato di circa 14.500 metri quadrati con la piantumazione di molte e diverse alberature a servizio del quartiere che connetterà le nuove funzioni e gli spazi urbani già presenti. L’attuazione dell’intervento è pensata in due fasi, ognuna relativa a un lotto e alle relative opere pubbliche.

I lavori preliminari erano già iniziati nei mesi scorsi per la bonifica dell'area. Oggi il terreno è stato scavato, evidenziando un affioramento di acqua di falda, che ha creato un importante bacino d'acqua e che richiederà quidi interventi delicati per scongiurare problemi iderogeologici.

Nella prima fase è prevista la realizzazione dell’edificio dedicato alla residenza temporanea (per una superficie intorno ai 7 mila 500 metri quadrati) e a negozi di vicinato e bar ristorante (questi ultimi per una superficie di circa mille metri quadrati), oltre alla sistemazione di una prima parte del parco attrezzato (per circa 5.300 metri quadrati) e alla realizzazione di parcheggi (152 pubblici e oltre 60 pertinenziali).

Nella seconda fase dell’intervento è previsto il completamento della sistemazione del parco pubblico (per i restanti 9.200 metri quadrati circa), la realizzazione di una nuova rotatoria tra via Fanti e via delle Suore, oltre ai parcheggi pubblici. Sono in corso di valutazione le nuove funzioni da inserire nell’area anche sulla base delle future esigenze del quartiere e della città.

Le opere pubbliche e il completamento degli interventi di bonifica dell’area verranno realizzate dal soggetto attuatore su aree di proprietà comunale, in quanto già oggetto di cessione, a scomputo degli oneri di urbanizzazione.

La destinazione degli alloggi

Dei 365 posti letto che saranno disponibili nella residenza condivisa temporanea una quota pari al 10 per cento sarà riservata al Comune o ad altri Enti e vi potranno accedere studenti o lavoratori con contratto a tempo determinato con reddito massimo di 30 mila euro (valore Isee) o con invalidità certificata dall’Ausl.

A definirlo è la bozza di accordo per la gestione della residenza che sorgerà nell’area dell’ex Fonderia Corni che, come previsto dalle Linee guida per le residenze collettive temporanee approvate dal Consiglio comunale nel luglio 2022, verrà siglato tra il Comune, Mo.Re. srl e il futuro soggetto gestore che la proprietà individuerà in accordo con l’Amministrazione.

Il documento, che ha ottenuto l’ok del Consiglio comunale, definisce gli impegni di ogni soggetto per la gestione della residenza per una durata di 20 anni. Eventuali modifiche potranno essere adottate, in accordo tra le parti, trascorsi cinque anni.

L’edificio per la residenza temporanea, rivolta a studenti, professori, ricercatori, giovani lavoratori e ad altre categorie che necessitano di un alloggio temporaneo in città, sarà strutturato in due volumi principali, rispettivamente di sei e sette piani, per una superficie lorda di 7.500 metri quadrati, e metterà a disposizione circa 365 posti letto in stanze singole, doppie e appartamenti che verranno concessi con contratti di locazione brevi. Sono previsti spazi collettivi come la cucina condivisa e l’area caffè, sale studio e biblioteca, lavanderia comune, palestra e spazi per la socialità, come zone per il tempo libero e un’area cinema. I due volumi saranno collegati con la portineria, attiva 24 ore su 24, da un corpo vetrato al piano terra, che costituirà l’ingresso principale alle residenze, su via Benassi. A servizio dell’edificio, inoltre, sono previsti oltre 60 parcheggi pertinenziali (51 interrati e una decina a raso), un’area fitness all’aperto, un deposito di biciclette e colonnine per la ricarica delle bici elettriche.

Il dibattito in Consiglio Comunale

“Modena guarda al futuro e continua a garantire servizi moderni, nel rispetto della sostenibilità economica e ambientale. È una città che offre opportunità ed esprime attrattività”. Lo ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli intervenendo, nella seduta di giovedì 16 marzo, nel dibattito che ha preceduto l’approvazione delle due delibere relative all’ex fonderia Corni. Ricordando anche il recupero dell’ex caserma dei carabinieri Sant’Eufemia, destinata a diventare una residenza per studenti universitari, il sindaco ha spiegato che “con questo nuovo intervento di rigenerazione nell’area nord puntiamo a dare un’altra risposta alle esigenze abitative della città per ampliare ulteriormente l’offerta di alloggi per ‘fuori sede’. Insieme a Unimore e attraverso fondi Pnrr, inoltre, verranno riqualificati i due edifici storici Bonacorsa e San Barnaba”. Modena sempre più città universitaria, quindi, grazie pure al progetto di rinnovo che riguarda alcune aree di via Campi dove potranno essere realizzati “nuovi spazi per residenze e servizi pensati per gli studenti e non solo”, ha concluso Muzzarelli.

Il dibattito in aula è stato aperto per Lega Modena da Barbara Moretti. “È un bene – ha affermato – che ci siano soggetti privati pronti a investire a fronte di progetti di rigenerazione urbana rimasti fermi per molto tempo come quello delle ex Corni, e, quindi, poco attrattivi”. La consigliera ha specificato che occorre dare maggiore ascolto e garanzie ai residenti rispetto agli edifici che nasceranno: “L’auspicio è che non diventino fonte di degrado”. Moretti ha poi concluso condividendo la preoccupazione per “la grande quantità d’acqua” affiorata nelle scorse settimane: “Spero non causi il ritardo della costruzione del parcheggio seminterrato”. Stefano Prampolini ha osservato che “Modena avrebbe bisogno di campus universitari, come più volte abbiamo proposto”. Per il consigliere c’era poi poca chiarezza negli atti delle delibere in discussione: “Ci sono poche informazioni sui soggetti privati coinvolti”. Per Giovanni Bertoldi la proposta “dà una risposta disordinata: mette insieme categorie sociali differenti e con esigenze diverse come studenti e lavoratori”. Il capogruppo ha ribadito la necessità di favorire la costruzione di campus: “Consentono di concentrare i giovani in luoghi di studio e vita, riducendo i problemi della mobilità, poiché gli spostamenti sono ridotti. Non è un caso che a livello internazionale sia la soluzione maggiormente adottata”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha detto di “temere che si possa trattare dell’ennesima opera incompiuta”. Entrando nel dettaglio, per la consigliera la risposta che la struttura potrà dare agli universitari “è limitata – ha rilevato – perché non è riservata agli studenti in maniera esclusiva ma è aperta anche ai lavoratori”. Quindi, al di là “degli annunci dell’Amministrazione, che su questa residenza ha una visione quasi bucolica, nella realtà la commistione ci convince poco”.

Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha escluso che l’ex Corni possa rispondere in maniera compiuta alle esigenze degli studenti fuori sede “che, ricordo, sono 9mila, mentre in questa struttura i posti a prezzo calmierato riservati a universitari o lavoratori sono poco più di una trentina”. Secondo il consigliere, inoltre, mancano anche interventi specifici “per potenziare i percorsi del trasporto pubblico locale e per favorire la mobilità sostenibile. Quindi gli studenti saranno obbligati a muoversi in auto, di sicuro non con modalità alternative”. Per Andrea Giordani sarebbe stato opportuno ampliare la disponibilità di posti letto “magari fino a 500 anziché a ‘soli’ 365”, destinando a residenza temporanea tutti gli spazi di entrambe le palazzine del complesso. Nelle vicinanze della struttura, infatti, “non mancano esercizi commerciali, locali pubblici e supermercati”. Auspicando maggiore attenzione verso il verde, il consigliere ha espresso pure perplessità “sulla scelta di realizzare centinaia di parcheggi a raso, piuttosto che orientarsi verso un posteggio multipiano”.

Per il Pd, Stefano Manicardi ha osservato che la delibera “permette di dare una risposta alla domanda di alloggi degli universitari fuori sede che scelgono Modena, come sottolineato anche dalle associazioni studentesche. E c’è un valore aggiunto rappresentato dalla vicinanza alla stazione dei treni”. Il progetto rende “più attrattiva la città – ha rilevato – e si inserisce all’interno delle politiche di ‘Modena città universitaria’”. Precisando che in città “il prezzo per un posto letto può arrivare fino a 500 euro”, Alberto Bignardi ha fatto che presente che obiettivo dell’Amministrazione comunale è creare “luoghi in cui luoghi dove i prezzi siano accettabili e i servizi dignitosi, con grande attenzione alla gestione per supportare i bisogni dei cittadini e anche dei residenti”. Inoltre, alla luce dell’aumento dei costi che interessano il mercato immobiliare, “è di fondamentale importanza – ha ribadito – fornire alla comunità strumenti che calmierino il mercato, tra cui questo tipo di residenze condivise”. Per Diego Lenzini il progetto “costituisce un tassello della visione di città che si trasforma attraverso la rigenerazione grazie anche a importanti investimenti pubblici”. Nell’area nord di Modena, infatti, sono interessati dal rinnovo “un milione di metri quadrati dislocati tra spazi pubblici e privati”, ha detto: “Spazi che rinascono secondo la logica della città della prossimità, con una rete di luoghi da raggiungere entro 500 metri con spostamenti sostenibili”. La convivenza tra studenti e lavoratori “non solo è fattibile ma rappresenta anche un valore aggiunto” ha rilevato il capogruppo Antonio Carpentieri. Alla luce “dell’assenza di fondi pubblici”, il progetto del Comune “sollecita investimenti privati e dà una risposta concreta a un’esigenza, quella di posti letto per gli studenti, attraverso la riqualificazione, la rigenerazione e la creazione di spazi verdi. Questo, tra l’altro, in un’area che solo fino a pochi anni fa era industriale”.

Secondo Paola Aime (Europa verde – Verdi) Modena “avrebbe bisogno di alloggi all’interno di progetti ispirati ai principi dell’equità e di valore sociale e il piano dell’ex Corni non ha del tutto queste caratteristiche. Si tratta, insomma, di un’offerta adeguata alle esigenze di chi può permetterselo, inoltre non c’è garanzia sul numero di studenti che potranno effettivamente accedere”. Sottolineando il valore “delle scelte di sostenibilità” alla base del progetto, la consigliera ha comunque specificato “che sono previsti troppi parcheggi per le auto, ben più di quelli per le biciclette”.

Replicando, l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha precisato che “non tutti i progetti possono essere di Edilizia residenziale sociale. Senza bandi o contributi pubblici – ha continuato – si tratta di progetti privati che agiscono nel libero mercato. L’urbanistica opera anche in questo campo, governando le relazioni tra il costruito e lo spazio pubblico. Nel caso specifico – ha concluso – siamo di fronte a una struttura a libero mercato dove, oltre a concordare una serie di opere pubbliche legate alle urbanizzazioni, abbiamo inserito una quota di alloggi riservata al Comune (il 10 per cento) a prezzo agevolato”.

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