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Terapia Intensiva, apre la seconda parte dell'Hub del Policlinico. Già occupata la metà dei letti

Completato il secondo modulo dell’Hub di Terapia Intensiva al Policlinico di Modena, la visita del Magnifico Rettore e del Presidente eletto di Facoltà. Una struttura d0avanguardia già in piena attività

A medici, infermieri e a tutto il personale che opera nella nostra sanità – afferma il sindaco Gian Carlo Muzzarelli - non possiamo che dire grazie. Un sentimento di gratitudine sincero, ma che non potrà bastare a ripagarli dei sacrifici e dello straordinario sforzo che è stato chiesto loro in questi mesi di emergenza sanitaria. Un grazie, dunque, che viene dal cuore, ma che deve avere effetti a tutti i livelli e che per fare tesoro della consapevolezza acquisita si traduce in progetti a medio e lungo termine, già programmati dalla Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria con investimenti importanti e costanti nella sanità pubblica, nelle strutture, nel personale e nella formazione. È quello che si sta facendo già ora a Modena anche attraverso la realizzazione dell'Hub di terapia intensiva, che è fondamentale per curare i pazienti Covid-19 e riprendere la consueta attività chirurgica nei blocchi operatori, così come per la formazione dei giovani medici e che resterà un'eccellenza anche terminata la fase pandemica”.

Con grande soddisfazione – ha commentato il Direttore Generale dell’AOU di Modena dottor Claudio Vagninipresentiamo oggi alle autorità accademiche la struttura terminata e funzionante. Come sottolineato più volte l’apporto dell’Ateneo è fondamentale non solo per la ricerca scientifica, in cui Modena è all’avanguardia in diversi campi, ma anche nella formazione dei giovani medici e infermieri. I nostri sono ospedali di insegnamento per le generazioni future. Durante questa pandemia, i nostri medici e infermieri in formazione hanno dato un contributo importantissimo nei reparti in una condizione difficile ma anche altamente formativa”. In questi mesi il personale degli ospedali è stato potenziato con 498 assunzioni del comparto (personale infermieristico) e 69 medici, utilizzando oltre che i canali già disponibili, tutte le diverse forme di reclutamento, anche straordinarie, previste dai decreti del Governo. “Siamo impegnati al massimo a reperire il personale necessario per il funzionamento di questa nuova struttura, nonostante la difficoltà di reclutare sul mercato del lavoro tutti gli operatori necessari in quanto, da un lato, la domanda da parte di tutti gli enti del SSN è aumentata contemporaneamente in modo esponenziale ed inoltre il sistema formativo non è ancora sufficientemente tarato per queste nuove esigenze. Per questo motivo la collaborazione con l’Ateneo è ancora più decisiva, da un lato perché abbiamo assunto i medici in formazione specialistica degli ultimi anni di corso, dall’altro perché l’Ateneo è un soggetto istituzionale importantissimo nell’orientare la programmazione formativa dei prossimi decenni”.

L’Azienda Ospedaliero – Universitaria ha assunto a tempo determinato, tramite bandi pubblici, medici in formazione degli ultimi anni iscritti alle scuole di specializzazione nelle discipline per le quali sono emerse situazioni di carenza di organico (in particolare Anestesia e Rianimazione, Malattie Infettive, Pneumologia, Medicina Interna, Medicina d'Urgenza). Per quanto riguarda il personale infermieristico, grazie alla collaborazione dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche, che ha consentito di concludere in tempi rapidi l'iter di abilitazione per i neo-laureati, sono in acquisizione nei prossimi giorni ulteriori risorse, che si andranno ad aggiungere al flusso continuo di inserimenti che vengono effettuati. Questi rinforzi hanno consentito di garantire l'assistenza nei reparti COVID dovendo ricorrere in misura minore rispetto a marzo all'impiego di professionisti operanti in settori differenti, pur tenendo conto che l'organizzazione è dinamica in base alle effettive presenze del personale in servizio.

Nell’augurare a tutti voi buone feste ci tengo a raccomandare ancora una volta di rispettare le regole di prevenzione della diffusione del virus. Noi siamo impegnati al massimo nella cura dei pazienti ma solo uniti nel rispetto delle regole potremo uscire da questa situazione come comunità” – ha concluso Vagnini.

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