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Arresto alla Sacca, bufera sul web. Muzzarelli difende gli agenti

Online tante critiche all'operato della Polizia Locale che ha fermato un residente. Il sindaco: "Ricostruzioni fantasiose, oltre che offensive e diffamatorie"

L'episodio che si è verificato questa mattina in via Anderlini nel quartiere Sacca - dove un attivista è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale - ha creato particolare animosità non appena la notizia è stata diffusa sui social networ. Molto ha contribuito la foto che ritrae tre agenti della Polizia Locale mentre trattengono a terra il residente prima di ammanettarlo e poi caricarlo sull'auto di servizio per portarlo al Comando. In breve tantissimi commenti si sono riversati sulle pagine social, con accuse e insulti agli agenti per quelli che a molti sono parsi metodi eccessivi per trattenere un uomo che stava affiggendo volantini.

Come ricostruito, l'attivista stava effettuando affissioni (non autorizzate) nella battaglia che sta portando avanti da tempo con molto coinvolgimento personale contro la realizzazione del nuovo polo logistico Conad all'ex Civ&Civ. L'uomo avrebbe però reagito in maniera violenta dopo che un agente gli ha chiesto di esibire i documenti: un impeto di rabbia che è proseguito all'arrivo delle pattuglie di rinforzo e che si è tradotto nell'arresto.

Volantinaggio contro il polo Conad, attivista arrestato dopo una colluttazione con gli agenti

Anche il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli è intervenuto sui social, dichiarando: "Per tutta la giornata ho letto sui social ricostruzioni fantasiose, oltre che offensive e diffamatorie dell’operato della Polizia Locale. Non è accettabile, e non possiamo tollerare falsità sulla pelle di donne e uomini che lavorano per la sicurezza in città".

"L’uomo ha iniziato ad offenderli e si è allontanato, salvo tornare subito sui propri passi colpendo un agente al volto e scagliandosi anche contro l'altro - ha ricostruito il primo cittadino - I due agenti di Polizia Locale feriti si sono comportati con estrema correttezza, e li ringrazio per avere tenuto i nervi saldi davanti a un’aggressione violenta. Per loro, la prognosi è di sette giorni per l'agente colpito al volo e tre giorni per l'altro".

Molte accuse lanciate da chi si sente solidale con l'arrestato riguardano come detto i modi energici, messi in relazione all'attività di volantinaggio svolta. Tanti riferimenti allo stile "americano", dove con questo aggettivo ci si riferisce ai ben noti fatti avvenuti oltreoceano con risvolti tragici. Va però sottolineato che un arresto, che può essere eseguito anche in maniera rude, non attiene certo violazioni "minime" legate all'affissione abusiva, quanto piuttosto atteggiamenti violenti, cui corrisponde una reazione. Come è accaduto anche stamattina. Resta poi la valutazione del tutto soggettiva delle proporzioni fra azione e reazione.

Aspetto ben diverso, ma inevitabilmente collegato, riguarda invece il più ampio fronte delle proteste contro l'hub Conad. Da più parti, infatti, viene condannata una presenza e una "prontezza" della Polizia Locale nel limitare forme di protesta come il volantinaggio o l'affissione di manifesti nelle case. Più volte gli agenti di via Galilei sono intervenuti per rimuovere gli striscioni affissi dai residenti (e non solo) sia in luoghi pubblici che privati, come i cortili o i balconi di casa. E' innegabile che il ivello di attenzione si sia alzato in modo significativo nel quartiere, complice anche il coinvolgimento diretto del sindaco, che ha avuto diverbi con gli attivisti davanti alla scuola frequentata dalla figlia.

Il tema del polo logistico è certamente di grande rilevanza, perchè tocca delicate questioni ambientali e si innesta in equilibri politici che rappresentano un fattore di rischio per la maggioranza di centrosinistra, potenzialmente spaccata e messa in difficoltà nel proprio storico bacino di voti di quartiere. Inevitambilmente i mesi prossimi vedranno ancora confronti aspri sul futuro assetto urbanistico, con un muro contro muro che è di fatto già in essere: la speranza è che episodi di violenza o di intimidazione non debbano più finire nelle nostre cronache.

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