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Assegnati gli educatori di sostegno, aumentano gli studenti segnalati

Il Comune ha assegnato oltre 8mila ore settimanali alle scuole statali di ogni grado. Ma il personale educativo assistenziale non si è fermato neanche in lock down

Non solo banchi e muri in vista della ripartenza dell’attività scolastica. Il Comune di Modena ha già assegnato alle scuole statali di ogni ordine e grado del territorio comunale il personale educativo assistenziale per il sostegno degli alunni disabili o con bisogni educativi speciali. Complessivamente si tratta di ben 8.112 ore di sostegno a settimana che vanno ad integrare quelle svolte dal personale d’appoggio statale. L’obiettivo resta favorire l’inclusione e non lasciare indietro nessuno.

E questi sono stati anche i temi affrontati durante il tavolo dell’Inclusione convocato dal settore Istruzione lunedì 7 settembre presso la Sala delle giunchiglie della scuola Marconi. L’incontro con l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi e le dirigenti del settore è stato soprattutto l’occasione per fare il punto insieme a dirigenti e operatori scolastici referenti per la disabilità, referenti del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’Ausl e dell’area Integrazione dell’Ufficio scolastico d’ambito di Modena, oltre che con i rappresentanti delle cooperative che forniscono il personale educativo assistenziale, sull’assegnazione di personale alle scuole statali e sul tema dell’inclusione alla vigilia di un avvio d’anno scolastico molto particolare.

Presenti anche le nuove referenti dell’area Inclusione: Francesca Botti che si occupa dell’area 0-6 relativa ai servizi educativi comunali, convenzionati, della Fondazione e delle scuole d’infanzia statali e Valentina Pomi a cui fa riferimento la fascia 6-18 anni, quindi dalle primarie alle superiori.

“In un periodo di grande incertezza per la scuola – afferma Valentina Pomi – poter fornire la sicurezza di personale di sostegno già assegnato è un segnale importante e incoraggiante. Si tratta di operatori che si occupano delle fasce più fragili della popolazione studentesca, quelle che hanno maggiormente bisogno della continuità che il personale a cui ci rivolgiamo è stato in grado di garantire negli anni e di progetti condivisi per recuperare la socialità fondamentale per inserimento e crescita, prestando attenzione a tutti gli aspetti di tutela della salute. Inoltre, i numerosi progetti di didattica a distanza realizzati dal personale educativo assistenziale durante il periodo di lock down hanno dato modo di affrontare criticità e sperimentare procedure, soluzioni e la sperimentazione di  metodologie e tecniche innovative utili ad affrontare i nuovi bisogni in un contesto educativo in continuo movimento al fine di contribuire alla piena inclusione degli alunni e contrastare l'isolamento”.

Da marzo a giugno, nonostante la chiusura delle scuole, il Comune ha infatti continuato a fornire il personale educativo assistenziale che ha proseguito a distanza l’attività a sostegno degli studenti delle medie e delle superiori, fornendo il 70 per cento delle ore assegnate e, per quanto possibile, anche degli alunni di primarie e scuole d’infanzia utilizzando rispettivamente il 50 e il 40 per cento delle ore assegnate.

Da parte loro, i rappresentanti di Domus e Gulliver, le cooperative che forniscono il personale educativo assistenziale, hanno anche illustrato come gli educatori si stanno preparando per l’entrata a scuola con una formazione mirata sull’utilizzo dei dispositivi di protezione in base ai bisogni dei bambini e con un’attenzione particolare a cosa vuol dire distanziamento e a fornire ai propri operatori gli elementi per agire in una nuova dimensione scolastica ed eventualmente anche a distanza, qualora fosse richiesto dalle scuole o dalle famiglie nell’ambito del progetto condiviso sul bambino.

Alcuni numeri

Delle oltre 8 mila ore a settimana prestate da centinaia di operatori resi disponibili dall’amministrazione comunale per i vari ordini di scuola statale beneficeranno bambini e studenti certificati perché disabili o segnalati in quanto studenti con disturbi dell’apprendimento o fragilità sociali.

Per l’anno scolastico 2020/2021 per il Comune di Modena si tratta di un impegno economico complessivo superiore a 6 milioni di euro, confermando quindi l’investimento degli scorsi anni nonostante le attuali difficoltà; le risorse già stanziate per il capitolato d’appalto relativo al periodo settembre - dicembre 2020 ammontano a circa di circa 2,6 milioni di euro.

In particolare, sono 374 i bambini certificati e 200 quelli segnalati alla scuola primaria dove complessivamente il personale educativo assistenziale assunto dal Comune fornirà 2062 ore di sostegno, oltre a 70 ore per progetti Lis destinati ad alunni sordo muti. Per i 237 alunni certificati e i 387 segnalati delle scuole secondarie di primo grado il Comune integra l’insegnamento di sostegno mettendo a disposizione 1118 ore a settimana, oltre a 52 ore per progetti Lis. Altre 1307 ore di sostegno fornite dal personale educativo assistenziale andranno per le scuole superiori dove gli studenti certificati sono 262, invariati rispetto allo scorso anno, mentre i casi segnalati sono in forte aumento passando da 581 a 682. Proprio per sostenere il successo degli studenti e prevenire l’abbandono scolastico nelle scuole superiori sono attivi anche i tutor, una specificità modenese che porta a 1507 le ore di sostegno erogate dal Comune di Modena e nel novero ci sono anche gli studenti residenti in città che frequentano istituti superiori in altri comuni.

Alle scuole d’infanzia i bambini certificati e segnalati sono numericamente meno (17 i primi e 22 gli altri), ma la percentuale di ore di sostegno fornite a settimana è anche superiore (6,5 per cento contro il 5 per cento della primaria e il 4 per cento delle secondarie) per l’esigenza di agire in modo precoce e intensivo fin dalla prima fascia di età per garantire l’efficacia dell’intervento, come accade nelle scuole d’infanzia e nei nidi comunali, convenzionati e della Fondazione Cresciamo dove del sostegno si occupa direttamente il Comune.

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