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Assemblea annuale Avis, Modena ancora "serbatoio" d'Italia

Presentato a Formigine il resoconto dello scorso anno. Aumentata la raccolta complessiva di sangue e plasma, in leggero calo il numero dei donatori. Prima in regione per donatori e donazioni, Modena ha fatto fronte al fabbisogno provinciale e ha fornito sangue alle zone carenti d’Italia

Posticipata all’autunno causa Covid-19, si è svolta sabato 3 ottobre la 59° assemblea annuale dell’Avis provinciale di Modena, ospitata nelle sale della Polisportiva Formiginese. Alla presenza del presidente regionale Avis Maurizio Pirazzoli, delle autorità cittadine e provinciali e dei rappresentanti delle istituzioni, il presidente provinciale Cristiano Terenziani ha illustrato ai delegati delle 50 sezioni comunali i dati della gestione 2019, con uno sguardo a quanto accaduto anche in questo 2020 ormai avanzato.

Il 2019 è stato un anno in buona salute sul fronte delle donazioni. La raccolta totale ha toccato quota 53.513, il 2,24 % in più rispetto al 2018. In aumento sia le donazioni di sangue intero (33.874 pari a +0,3%) che quelle di plasma e piastrine (19.639 pari a + 6,1%). Alla raccolta in aumento ha corrisposto nel 2019 una riduzione dell’utilizzo del sangue per trasfusioni da parte del Servizio Trasfusionale: ne sono state usate 26.796 unità contro le precedenti 27.447, il 2,37% in meno. Si è potuto così far fronte non solo alle necessità delle strutture sanitarie della provincia, ma anche destinare 5.584 sacche di sangue al Centro Regionale Sangue a supporto delle zone carenti, il 29, 19 % in più dell’anno prima. E’ importante sottolineare che in regione il 36% delle aferesi (plasma e piastrine) arriva dalla provincia di Modena. Il 2019 si è caratterizzato proprio per l’impegno sulla promozione della donazione di plasma, un componente del sangue da cui si ricavano farmaci salvavita, che ancora in Italia non ha raggiunto le quantità necessarie per garantire l’autosufficienza. Gli appelli di Avis sono stati prontamente accolti dai donatori, tanto che nel 2020 i dati fino al 31 agosto davano per la plasmaferesi un incremento del 17,84%.

In leggera flessione il numero dei soci nel 2019: erano 30.341, 267 in meno rispetto al 2018, con 29.279 donatori effettivi, in calo di 254 unità. Nella fascia di popolazione in provincia fra i 18 e i 65 anni, il 6,8% è donatore Avis. Il rapporto tra donazioni effettuate e donatori è stato pari ad 1,83, in crescita rispetto all’ 1,77 dell’anno precedente.

La provincia di Modena ha mantenuto anche nel 2019 il primato in regione per numero di donazioni e di donatori. “E’ il risultato di un modello organizzativo – ha dichiarato Terenziani – che ha scelto di gestire direttamente la raccolta e di avere una presenza diffusa sul territorio. E’ una scelta che difendiamo perché sa garantire un valore aggiunto di passione, flessibilità, fidelizzazione dei donatori”.

Nelle 50 sedi comunali sono state effettuate complessivamente 2.862 sedute di donazione, gestite puntualmente da personale sanitario e volontari. Il buono stato di salute dei donatori è stato garantito da oltre 3.600 visite mediche, 6.300 esami di controllo e 6.700 elettrocardiogrammi. La squadra di volontari attivi conta più di 1000 persone che mettono a disposizione il proprio tempo nelle più diverse attività richieste dall’associazione per un totale di quasi 56.000 ore di volontariato l’anno.

Un lavoro di squadra - commenta il presidente provinciale – messo a dura prova durante l’emergenza Covid. Facendo rete fra le sezioni, abbiamo dovuto riorganizzare spazi, procedure e dispositivi in pochissimo tempo. Nessuna delle sedi ha smesso di funzionare, nessuno dei dirigenti, operatori e volontari si è tirato indietro, soprattutto nessun donatore ha mancato di rispondere al nostro invito a donare”.

I dati complessivi del 2020 saranno oggetto della prossima assemblea, ma già da ora si conferma per l’anno in corso una flessione programmata delle donazioni di sangue intero a favore di un aumento molto significativo delle donazioni di plasma con un aumento generale della raccolta, e soprattutto moltissime richieste da parte dei cittadini per diventare nuovi donatori. Per 500 di loro sono già partiti i percorsi di idoneità, ma tanti altri sono in fila. Il 75% dei donatori ha inoltre dato il consenso ad effettuare i test sierologici, ancora una volta la percentuale di adesione più alta in regione. Il 2020 avrebbe dovuto ospitare in Italia anche gli eventi internazionali della Giornata Mondiale del Donatore, un appuntamento lungo un anno che verrà riconfermato sempre nel nostro paese nel 2021, con la grande giornata conclusiva prevista a Modena.

Il 2019 ha rafforzato la vicinanza di Avis alle realtà del territorio sugli obiettivi comuni rivolti alla salute e alla solidarietà. Ormai radicata è la quotidiana collaborazione con il Centro Trasfusionale e con le Aziende Sanitarie, sempre positivi i rapporti con le amministrazioni comunali della provincia, con le scuole per i progetti didattici, con le altre associazioni del dono. Si è rafforzata la collaborazione con l’Accademia Militare, che nel 2019 ha portato 200 donazioni dagli allievi ufficiali, così come con l’associazione “Donatori Nati” della Polizia di Stato. La convenzione con la Fipav e con il Coni ha visto Avis presente ai maggiori eventi sportivi, soprattutto riservati ai giovani. Di fondamentale importanza il rapporto che da sempre lega l’associazione alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Al termine degli interventi dei dirigenti Avis e delle autorità, l’Assemblea provinciale ha nominato i i propri delegati alle assemblee superiori, quella regionale del 10 ottobre a Bologna e quella nazionale del 31 ottobre che si svolgerà on line a conclusione degli appuntamenti istituzionali dell’associazione.

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