Crisi Goldoni, gli assessori regionali Colla e Mammi al presidio della Fiom
Incontro con i lavoratori in presidio davanti allo stabilimento a Migliarina di Carpi: "Pretendiamo dal Governo cinese una risposta in tempi brevi rispetto al comportamento della società"
“Come Governo e Regione-Emilia-Romagna, insieme alle istituzioni locali, pretendiamo dal Governo cinese una risposta in tempi brevi rispetto al comportamento delle sue società in Italia”. Così,gli assessori regionali al Lavoro Vincenzo Colla e all’Agricoltura Alessio Mammi, che hanno oggi incontrato i lavoratori in presidio davanti allo stabilimento della Goldoni a Migliarina di Carpi (Mo).
Gli assessori, che hanno portato anche la solidarietà del sottosegretario allo Sviluppo economico Alessandra Todde e dell’intera Giunta regionale, hanno ribadito che “per far reggere il concordato liquidatorio la proprietà Lovol Arbos deve dare risposte di adeguata tenuta finanziaria e consegnare atti liberatori senza condizioni inerenti ai propri crediti e ai marchi e che permettano la continuità produttiva”. Hanno inoltre annunciato che “per quanto ci riguarda stiamo anche discutendo in via informale con alcuni soggetti interessati a subentrare, dando continuità alla Goldoni sia dal punto di vista industriale che sociale. Come Governo e Regione siamo disponibili a creare le convenienze alla continuità di impresa, preservando sia i marchi Goldoni e Arbos che l’intera struttura. E questo per noi può avvenire solo in una sede, che è quella della procedura aperta presso il Tribunale di Modena. Confermiamo piena fiducia al commissario e al Tribunale rispetto alla serietà dei rispettivi comportamenti e ribadiamo che è nostro fermo obiettivo evitare in qualunque modo il fallimento”.
I lavoratori e le organizzazioni sindacali hanno a loro volta ribadito come in azienda siano presenti capacità industriali e competenze di alto livello. “Perdere la Goldoni- concludono Colla e Mammi-, col rischio di trascinare nel baratro anche il marchio Arbos con pesanti conseguenze per tutto l’indotto, sarebbe gravissimo, un danno rilevantissimo per tutto il territorio, che vogliamo assolutamente evitare”.