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Ausl: "Da due anni pressione mostruosa sul personale". Si spinge sui vaccini over 50

Il Dg Brambilla fa il punto in conferenza. Nell'andamento del contagio si intravede un plateau e i reparti ospedalieri reggono

"La pressione sugli ospedali è ancora gestibile, soprattuto se paragonata a quella di un anno fa. Certo, da due anni il personale sanitario vive una pressione mostruosa e sta facendo i miracoli. Si lavora fino a 14 ore al giorno, tra pressioni di cittadini, politica e di alcuni giornalisti". Ha esordito così il direttore generale dell'Ausl di Modena, Antonio Brambilla, facendo il punto oggi su epidemia e vaccinazione nel consueto appuntamento con la stampa locale.

L'incidenza del contagio ha ormai ragginto picchi mai visti prima, ma la situazione dei ricoveri resta sotto controllo. Appena il 24% dei contagiati è sintomaco e i ricoveri restano al di sotto dei livelli della precedente ondata. Precisa Brambilla anche rispetto al trend delle altre Ausl regionali: "Qui, pur avendo numeri simili, abbiamo un 50% di ricoverati in meno e più gente seguita a domicilio, segno che il sistema funziona. E i nostri operatori sanitari positivi stanno tutti bene, anche al Policlinico".

Sulla vaccinazione, bisogna insistere con gli over 50 anche e soprattutto ad accesso libero: ora l'87,9% tra i 50 e i 59 anni ha una dose, mentre dai 60 anni in su si supera il 90%. Al momento, comunque, sulle fasce da vaccinare per obbligo non si decolla ancora. Mancano all'appello 29mila persone e le prime dosi giornaliere viaggiano in media poco sopra le 200 a partire da questa settimana. "Ieri abbiamo visto tutte le associazioni di impresa e ci hanno detto che, per loro, avere anche solo qualche lavoratore assente risulta pesante da gestire", riporta ancora il diretto generale dell'Ausl. Ancora sui numeri del Covid, gli ultimi decessi, "aumentati per via della circolazione virale", riguardano anziani polipatologici ancorché vaccinati e anche giovani che avevano gravi patologie

La riorganizzazione dei posti letto, conferma la direttrice sanitaria Ausl Silvana Borsari, registra nuove riconversioni a scapito prevalentemente dell'attività chirurgica: "Per ora continuiamo, poi giorno per giorno vedremo", osserva cauta Borsari. 

Tanti, forse troppi, tamponi

"Sono convinto che ci sia un abuso di tamponi. Ci sono persone che se li fanno a casa loro, quasi tutti i giorni, e anche in farmacia, ripetutamente. Dal punto di vista della sanità pubblica non è che cambi molto, e ricordo che anche nei guariti succede che, dopo settimane, si possono trovare tamponi ancora positivi. È accaduto ad esempio anche a mia figlia. Un positivo al secondo tampone di controllo può uscire dalla quarantena al 21esimo giorno senza tampone, e quindi è inutile che si faccia tamponi al 22esimo, al 23esimo e al 24esimo giorno. L'abuso di tamponi ci crea un sovraccarico inutile dentro al sistema". Più che ricorrere ai tamponi anche non prescritti come diagnosi sul virus, rilancia quindi il dg dell'Ausl di Modena, "serve mantenere distanziamento, mascherina e igiene delle mani, utili fra l'altro negli ospedali in generale e nelle Cra. La gente si tampona per stare tranquilla, e quindi bene il confronto in atto con il ministero della Salute per considerare casi solo i casi sintomatici, che non vanno oltre il 30-40%. Ci aiuterebbe molto".

Aggiunge e ricorda Davide Ferrari, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausl: "Se si hanno sintomi non si può subito andare in farmacia a fare tampone, si sente il proprio medico. In farmacia ci si va se asintomatici, per uscire dalla quarantena e isolamento, oppure in caso di necessità per i viaggi all'estero". Si sono contati 13.000 tamponi ieri in provincia, tra Ausl e farmacie, e quelli riferiti a persone sintomatiche sono uno su quattro o uno su cinque. "Noi li seguiamo tutti quelli positivi, ma seguire a domicilio un modenese su 20, perché sono 35.000, implica un grande sforzo complessivo", assicura Brambilla.

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