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Attualità San Cesario sul Panaro / A1 - Autostrada del Sole

Cumuli di vetro lungo la A1, la società Autostrade boccia il prgetto dell'Emiliana Rottami

La tettoia progettata dall'azienda per mettere al riparo dagli agenti atmosferici i residui vetrosi risulta troppo vicina al tracciato dell'Autosole. Dopo due anni è tutto da rifare

Autostrade per l’Italia ha respinto il progetto di copertura dei cumuli di vetro dello stabilimento di via Verdi, a San Cesario, presentato da Emiliana Rottami a dicembre 2016. La decisione risale allo scorso marzo, ma solo in questi giorni il gruppo consigliare Lista Civica Nuovo San Cesario ne è venuto a conoscenza, divulgando la notizia. Il progetto, fermo da oltre un anno e mezzo sul tavolo di Regione e Comune, prevedeva la realizzazione di una tettoia nella fascia di rispetto autostradale (30 metri) dove, come noto, esiste il vincolo di inedificabilità assoluta.

"Chi l’avrebbe mai detto, nessuno, fra Regione e Comune, se ne era accorto, c’era bisogno che lo “scoprisse” Autostrade per l’Italia commenta la consigliera Sabina Piccinini - Ora la ditta, secondo quanto stabilito dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente nella Conferenza dei Servizi del 26 aprile scorso, entro fine luglio dovrà presentare un nuovo progetto. Tutto da rifare dunque, altro tempo passerà e, come se nulla fosse, i cittadini di San Cesario continueranno a respirare polvere di vetro. Alla telenovela della copertura dei cumuli di via Verdi mancava giusto la comica finale: oltre un anno e mezzo per l’approvazione del progetto di una tettoia, per poi vederselo bocciare per una ragione assolutamente prevedibile".

Piccinini evidenzia in aggiunta: "Curiosa la posizione di Autostrade per l’Italia: la tettoia no, i cumuli sì. Le fasce di rispetto, per legge, hanno lo scopo di “prevenire l’esistenza di ostacoli materiali emergenti dal suolo che possano costituire un problema per la sicurezza del traffico e l’incolumità delle persone. Per questo motivo, nel 2007, Società Autostrade, a seguito dell’esposto presentato dalla sottoscritta insieme al WWF, intimò alla ditta di spostare, nel giro di 15 giorni, i cumuli di vetro ad una distanza minima di 25 metri dall'autostrada, prescrivendo inoltre che venissero adeguatamente protetti, onde evitare, in concomitanza di particolari eventi atmosferici, la dispersione delle polvere di vetro sul manto autostradale. Nulla di fatto, Autostrade per l’Italia avrà ha cambiato idea? Oppure, come per magia, le montagne di vetro non sono più pericolose?"

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