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Richiedenti asilo, in 1.400 ancora "senza casa". Si fa avanti solo Porta Aperta

L'ultimo bando promosso dalla Prefettura ha assegnato solo 68 posti su 1.400. Proga con i vecchi costi di gestione fino al 20 maggio

A seguito delle procedure di gara bandite nel 2019 dalla Prefettura sul versante dell'ospitalità dei richiedenti asilo è stato possibile aggiudicare 68 posti al Centro Porta Aperta, insufficienti a fronte dell'esigenza di ospitare i circa 1.400 richiedenti asilo presenti nei Centri di Accoglienza Straordinaria in provincia.

I ripetuti tentativi di appalto dell'accoglienza svolti dalla Prefettura con le nuove tariffe volute dal decreto Salvini continuano perciò a rivelarsi vani, in quanto le cooperative del territorio ritengono insostnibili i costi del servizio. Succede ripetutamente da mesi e nulla sembra destinato a cambiare, men che meno a Roma, dove il nuovo Governo non ha affrontato la questione. Il giro di vite coluto dall'ex Ministro dell'Interno resta, a discapito del cambio di maggioranza.

La Prefettura di Modena non ha quindi potuto fare altro che rigiocare la stessa carta e pubblicare nuovi Avvisi pubblici. Comper i precedenti bandi, questi riguardano tre tipologie di centri di accoglienza - singole unità abitative, centri collettivi fino a 50 ospiti e centri collettivi da 51 a 300 ospiti - per consentire la più ampia possibilità di partecipazione. Il termine ultimo per la presentazione delle istanze è il 20 dicembre 2019 alle ore 12.00.

Nel frattempo sono state prorogate le convenzioni con gli altri enti gestori aggiudicatari delle precedenti gare, a costi rimodulati fino al 31 maggio 2020 o fino alla conclusione delle procedure in corso qualora intervengano anticipatamente. Di fatto la cifra per l'accoglienza è stata ridotta, in una sorta di compromesso tra il prezzo giornaliero precedente e quello fissato dal Decreto Salvini, l'unica "via di mezzo" sostenibile per le coop modenesi.

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