rotate-mobile
Attualità

Gigetto e hub di piazza Dante, si cercano progettisti per gli studi di fattibilità

Pubblicato da aMo l’Avviso di indagine di mercato per selezionare i candidati a partecipare alla gara d’appalto per la realizzazione degli studi di fattibilità previsti dal PUMS 2030 del Comune di Modena

Via alla ricerca dei futuri progettisti del riassetto del trasporto pubblico locale di Modena, che avranno il compito di renderlo più moderno, efficiente ed attrattivo in linea con quanto previsto dal PUMS 2030 di Modena (Piano Urbano per la mobilità sostenibile).  

aMo, stazione appaltante incaricata dal Comune di Modena, ha pubblicato oggi (il 20 gennaio) l’Avviso di indagine di mercato per la manifestazione di interesse a partecipare alla procedura negoziata per l’affidamento della realizzazione di due studi di fattibilità sul trasporto pubblico modenese già finanziati dal MIT nell’ambito del Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese.

I due studi di fattibilità riguardano il Piano del trasporto pubblico del bacino di Modena, con focus sugli scenari evolutivi dell’attuale linea ferroviaria Modena-Sassuolo (Gigetto) e l’ipotesi di assetto urbanistico del nuovo Hub intermodale di piazza Dante, che si estenderà fino all’area scalo merci, per un importo complessivo di 132.000 euro (82.000 per il Piano del TPL e 50.000 euro per il nuovo hub intermodale). Gli operatori interessati dovranno far pervenire ad aMo la manifestazione di interesse entro le ore 12 del 10 febbraio 2021. Tutte le informazioni si trovano sul sito di aMo.

Secondo le linee di indirizzo del PUMS di Modena, il trasporto pubblico avrà un ruolo strategico nell’affrontare i diversi aspetti della mobilità del territorio coniugando la salvaguardia dell’ambiente e della qualità di vita. Dovrà quindi risultare maggiormente attrattivo ed efficiente. Quest’obiettivo sarà raggiunto attraverso diversi interventi: innanzitutto la revisione completa delle linee di trasporto pubblico, che saranno suddivise in linee portanti primarie urbane prevalentemente in sede propria cadenzate ad alta frequenza (unite ai collegamenti ferroviari extraurbani di adduzione al capoluogo) e linee secondarie calibrate sulla densità urbanistica e sulla collocazione dei poli attrattori. Le linee dovranno essere potenziate in termini di frequenza e capacità di trasporto. Dovrà aumentare l’intermodalità tra auto, treni e biciclette, anche attraverso la realizzazione di nuovi parcheggi scambiatori ed info mobility point. Il servizio sarà reso più affidabile e regolare attraverso sistemi di preferenziamento (semafori dedicati e corsie preferenziali). Dovrà inoltre essere rinnovato il parco veicolare e potenziato il sistema filoviario.

Il PUMS 2030 adottato dal Comune di Modena è un piano strategico della mobilità fortemente integrato con le politiche urbane, è infatti stato sviluppato in sinergia con il Piano urbanistico generale (il PUG in fase di redazione). È uno strumento flessibile e di lungo periodo (10 anni), che definisce numerose azioni, stabilendo priorità e tempi di attuazione degli interventi previsti. Ha l’obiettivo di migliorare la qualità dell’ambiente, la vivibilità della città e aumentare la sicurezza stradale, favorendo il passaggio dall’uso generalizzato dell’auto privata alla mobilità dolce, ciclabile e pedonale, e valorizzando lo spazio pubblico e della strada come spazio condiviso e non più conteso tra auto, pedoni, biciclette e trasporto pubblico.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gigetto e hub di piazza Dante, si cercano progettisti per gli studi di fattibilità

ModenaToday è in caricamento