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Benessere psicologico e rilancio economico. Starace: “Non c’è ripresa senza salute mentale”

Nella fase 2 dell’emergenza è importante non sottovalutare il fattore psicologico. Costituita una task force con lo scopo di pensare il riavvio dell'economia e trasformare l'Italia in un Paese più competitivo

Assolutamente fondamentale che la sensibilità verso la salute mentale, che la presidenza del Consiglio ha manifestato con l'inclusione di esperti in ambito psicologico e psichiatrico, poi abbia una traduzione concreta. L'attenzione verso questi temi, come il benessere psicologico, deve correre in parallelo all'attenzione verso la ripresa economica.

Parafrasando la frase dell'Organizzazione mondiale della sanità, “non c'è ripresa senza salute mentale". Non ha dubbi lo psichiatra Fabrizio Starace, direttore del dipartimento di Salute mentale dell'Ausl di Modena e ideatore di "Mat, Settimana della salute mentale", chiamato dal governo Conte a far parte del comitato di esperti guidato da Vittorio Colao per la ripartenza nella fase 2.

Insieme al comitato tecnico-scientifico, la task force avrà il compito non solo di immaginare come riavviare l'economia, ma anche di interpretare questa crisi come un'opportunità per trasformare l'Italia in un Paese più competitivo e allo stesso tempo inclusivo per tutti.

"La popolazione esce da questo periodo molto provata – afferma Starace -. Il confinamento a casa per un tempo così lungo è una condizione a cui il genere umano non è mai stato sottoposto nella storia. Certo, esistono persone che hanno sperimentato lunghi periodi di detenzione, ma un isolamento con un tale impatto collettivo non si era mai verificato prima. Ecco perché è necessario fare tesoro di ciò che abbiamo imparato in questa condizione di emergenza, che ha dimostrato una grande capacità di reazione individuale e collettiva".

La task force sarà composta da 17 membri, che formano un team multidisciplinare con provenienza, competenze e ruoli diversi: 3 top manager, 3 economisti, 2 sociologi, un fisico, uno specialista del lavoro, un avvocato, un commercialista, un esperto di disabilità e, non ultimi, una psicologa e uno psichiatra.

Starace, oltre a essere il direttore del dipartimento di Salute mentale dell'Ausl modenese, è anche presidente della Società italiana di epidemiologia psichiatrica e nel 2019 è diventato membro del Consiglio superiore di sanità. Convinto sostenitore della "contenzione zero", nella sua lunga carriera ha promosso l'azzeramento degli episodi di coercizione fisica nei reparti ospedalieri e residenziali.

"In questa fase 2 dobbiamo riuscire a intervenire sugli aspetti di maggiore criticità dei nostri sistemi sociali e sanitari, che sono venuti a galla in questa emergenza - conclude -. Questa rete è stata impoverita nel corso degli ultimi anni e oggi bisogna ridarle energia: servono più risorse, sia umane che strutturali, ad esempio rispetto agli ambienti dove gli operatori possano lavorare in piena sicurezza. E poi, ovviamente, dovremo avere grande attenzione all'uso delle tecnologie, che è l'aspetto davvero innovativo di tutta questa crisi". (Red/ Dire)

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