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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Punti nascita, il Comitato di Pavullo: "Esaminare dati completi per derogare alla chiusura"

Le puntualizzazioni del Comitato sulla struttura frignanese dopo l'intervento del sindacato degli Anestesisti

Ieri l'associazione AAROI-EMAC, sindacato dei medici Anestesisti e Rianimatori, ha contestato le recenti dichiarazioni di Stefano Bonaccini circa la riapertura dei punti nascita. Repilcando alle dichiarazioni del sindacato, interviene oggi Maria Cristina Bettini, referente del Comitato Salviamo l'ospedale di Pavullo, che mette in luce il caso peculiare del Punto nascita del Frignano.

"Forse sfugge - spiega Bettini - che il parere  ministeriale del 2017 venne rilasciato sulla scorta dei dati forniti dalla Regione E.R. e che da 3 anni sosteniamo con prove inconfutabili essere stati incompleti per il Punto nascita di Pavullo nel Frignano. A questo si aggiunge una discrepanza di valutazioni sul laboratorio analisi che garantiva esami di laboratorio urgenti 24 su 24. Si abbia il coraggio di parlare opportunità distinte per ogni singolo Punto nascita montano ove la centralità e le potenzialità dell'Ospedale Frignanese ed il modus operandi dei suoi specialisti non potevano e non possono essere equiparati a quelli di altre realtà".

"Il sindacato degli anestesisti può negare quanto evidenzia l'istanza di riesame del parere ministeriale per Pavullo protocollata a mia firma all'Ufficio di programmazione del Ministero della Sanità, ovvero che le linee d'indirizzo dell'Accordo Stato Regioni del 2010 danno "indicazione" di dismissione di quei punti nascita con meno di 500 parti annui ove si pratichi un alto numero di tagli cesarei, indice di pericolosità e solo dove comunque, è  possibile garantire un  trasporto celere STEM e STAM di mamma e neonato, quadro in cui non rientrava il Frignano ove i tagli cesarei  erano abbondantemente sotto la media nazionale e dove ancora oggi alcuni territori estremi non hanno copertura di un servizio di trasporto in emergenza urgenza via gomma adeguato alla normativa regionale 26/01/2009 n.44?", si domanda e domanda Bettini.

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Come già emerso in questi anni di dibattito, dunque, il comitato pavullese punta i riflettori sul contesto territoriale ed orografico del Frignano. "L'elemento orografico la fa da padrone come testimonia il piccolo punto nascita di Barga (Lu) operante con deroga Ministeriale ottenuta nel 2018 dal CPNN organo tecnico e non politico con soli 247 parti annui. Inaccettabile che da noi una partoriente sia  costretta a farsi 2 ore di macchina e di curve verso la pianura o ricorrere all'uso dell'elisoccorso precluso alla donna in travaglio, sottraendolo ad  emergenze urgenze tempo dipendenti".

Per il comitato è questo l'elemento dirimente per il quale si dovrebbe applicare la "Deroga biennale previsto per i soli punti nascita con meno di 500 parti annui ed in condizioni orografiche difficili ai sensi del DM11/11/2015 capace di bilanciare i rischi della "manualità" a quelli ben maggiori del trasporto. Una nuova richiesta di deroga dunque, integrativa di dati che già nel gennaio 2019 il Comitato Percorso nascita nazionale, voce autorevole della comunità tecnico scientifica, lo stesso che oggi affianca il Ministro Speranza, durante un tavolo di confronto coi Comitati si era reso disponibile ad esaminare".

"In capo alla Regione permane l'obbligo  di investimenti strutturali e di personale dotando il reparto di ginecologia ed ostetricia di un organico h24 composto da ginecologo, anestesista e pediatra neonatologo programmandone se necessaria una rotazione dell'equipe con strutture di secondo o terzo livello in virtù di quella  sicurezza da noi tutti voluta", chiosa la referente del Comitato.

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