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Smog alle stelle da una settimana. Già esaurito il bonus annuale di sforamenti

Misure emergenziali prorogate fino a giovedì 7 marzo compreso. Fermi i veicoli diesel Euro 4, divieto di riscaldamento a biomasse e obbligo di diminuzione delle temperature negli ambienti

Polveri sottili oltre la soglia consentita da una setimana continuativa: una situazione di sofferenza ambientale che si protrae da ormai diversi mesi e che non trova soluzione se non nel cambiamento del clima, che tuttavia in questo inversno è stato avaro di piogge. Il 2019 è iniziato in maniera pessima per la qualità dell'aria modenese, che già a fine febbraio ha visto raggiungere e superare il limite di 35 giornate di sforamenti concesse per l'intero anno. Numeri che fotografano in maniera allarmante lo stato delle cose e che certificano ancora una volta l'inefficacia delle misure antinquinamento finora adottate dagli enti locali.

In ogni caso, il Piano Aria resta in vigore e come da normativa prosegue fino a giovedì 7 marzo compreso l’applicazione delle misure emergenziali, che estendono il divieto di circolazione anche ai veicoli diesel Euro 4 in tutta l’area inclusa all’interno delle tangenziali di Modena, dalle 8.30 alle 18.30. Il provvedimento riguarda la provincia di Modena (quindi anche Carpi, Castelfranco Emilia, Sassuolo e Formigine) e tutte le altre province della regione escluso Parma e Piacenza.

Le misure emergenziali resteranno così in vigore fino a giovedì 7 marzo, prossimo giorno di controllo. Il raggiungimento del livello di allerta è segnalato con un bollino rosso nel Bollettino emesso lunedì 4 marzo da Arpae (consultabile sul sito www.liberiamolaria.it).

Con le misure emergenziali, come accadeva anche lo scorso anno, ai limiti alla circolazione per i veicoli più inquinanti, già previsti dalla manovra antinquinamento ordinaria si aggiunge il divieto di circolazione anche per i veicoli diesel Euro 4 in tutta l’area cittadina compresa all’interno delle tangenziali.

Previsti anche il divieto di utilizzo di biomasse per il riscaldamento delle unità immobiliari dotate di riscaldamento multicombustibile; l’obbligo di ridurre di almeno un grado la temperatura negli ambienti di vita riscaldati (massimo 19° C, più 2 di tolleranza, nelle case, negli uffici, nei luoghi per la attività ricreative o di culto, nelle attività commerciali e nelle attività sportive e fino a 17° C, più 2 di tolleranza, nelle sedi di attività industriali e artigianali), con l’esclusione di ospedali, cliniche, case di cura e istituti scolastici; il divieto di bruciare sterpaglie, residui di potatura, simili e scarti vegetali di origine agricola in tutto il territorio comunale; vietato anche utilizzare riscaldamento a biomasse (legna, cippato) nelle unità immobiliari dotate di sistema multicombustibile.

Attivo anche il divieto di spandimento liquami, con l’eccezione dello spandimento effettuato con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo.

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