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Aumento dei contagi a Modena, Bonaccini: “Pronto a firmare nuove ordinanze”

Il Presidente di regione: “Misure simili a Bologna se sindaci e Asl lo riterranno necessari”

Se la situazione dovesse peggiorare anche in altre province dell'Emilia-Romagna, la Regione è pronta a emanare una delibera come quella che ha decretato l'ingresso dell'area metropolitana di Bologna in zona arancione scuro e la chiusura delle scuole. "Se ci sono aumenti di contagi tra la popolazione più giovane, cosa che non accadeva nelle altre ondate, sentendo l'Asl e gli amministratori locali, siamo pronti a firmare, come ho fatto con Bologna, la stessa cosa in altri territori. Bisogna controllare quotidianamente la situazione e intervenire se è necessario", dice il presidente della Regione Stefano Bonaccini. 

Insomma, dopo il capoluogo emiliano, potrebbe toccare ad altri. "A Modena i contagi sono cresciuti come ovunque, credo che i sindaci, assieme ai dirigenti delle Asl siano nelle condizioni di valutare se fare richieste simili a quelle di Bologna", aggiunge a margine dell'inaugurazione del vivaio realizzato da una coop sociale a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. "Per la prima volta dall'inizio della pandemia, questa terza ondata vede la variante inglese colpire soprattutto i più piccoli. Abbiamo numeri che non vedevamo da molti mesi, dobbiamo fare il possibile", ammonisce.

Bonaccini parla anche"Faccio un appello al governo e alle istuzioni europee: bisogna che arrivino più vaccini. Noi siamo una regione che riuscirebbe a vaccinare oltre un milione di emiliano-romagnoli al mese, 40.000 al giorno. è sconfortante non poterlo fare. Se avessimo le dosi entro l'estate vaccineremmo tutti. Purtroppo, sono arrivate meno dosi quello che si prevedeva. Ci è stato comunicato che entro fine marzo arriveranno oltre mezzo milione di dosi, ma bisogna accelerare ulteriormente", ripete a margine di un evento a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, confermando l'Emilia-Romagna non intende acquistare autonomamente lotti di vaccino. "è l'Unione Europea che li acquista dalle multinazionali. Multinazionali che in questo momento sono inadempienti rispetto ai contratti che hanno firmato: è una cosa gravissima perchè hanno ricevuto soldi pubblici. Il vaccino deve essere un bene pubblico. Io mi auguro che il Governo riesca a far produrre nel nostro Paese i vaccini di quelle multinazionali che hanno fatto male i calcoli sulla produzione", scandisce.

(DIRE)

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