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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sanità pubblica, in Emilia-Romagna un buco da mezzo miliardo di euro

Preoccupazione e attesa dei fondi Statali. Donini: "Oggi siamo nelle condizioni di presentare una ipotesi di disavanzo per il 2021 che è assorbibile"

Mentre la curva pandemica cala rapidamente e fra una settimana l'Emilia-Romagna potrebbe tornare in zona bianca (grazie allo svuotamento delle Terapie Intensive), la Regione si trova a dover fare i conti co il bilancio della sanità, tutt'altro che incoraggiante. All'appello mancano infatti, per ora, tra i 450 e 500 milioni di euro per il 2022. Mentre per lo scorso anno il pareggio di bilancio è ormai in vista, la Regione Emilia-Romagna conferma tutta la propria "preoccupazione" per la spesa Covid di quest'anno, "sei mesi di attività intensa" nella migliore delle ipotesi.

Come sottolinea l'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, il match col Governo è ancora aperto e le risposte arrivano "a ondate". Dalla "prima stima delle previsioni finanziarie" fatte per le aziende sanitarie nell'anno in corso si parla di una cifra "tra i 450 e 500 milioni" di disavanzo per il 2022. Circa mezzo miliardo, insomma, che "chiediamo sia a carico dello Stato, perchè non si può pensare per il terzo anno consecutivo di fare pesare le spese Covid sulle spalle delle Regioni", ribadisce Donini al question time. In ogni caso "siamo fiduciosi, combattenti e uniti", assicura ancora l'assessore.

"Per ora la richiesta delle Regioni che lo Stato si faccia carico interamente dei costi Covid sta lì ma non è ancora stata vidimata dal ministero del Tesoro e del Governo. Il nostro obiettivo è ottenere anche per il 2022 il pareggio di bilancio, anche tenendo conto dei costi non Covid, cioè aumento del costo dell'energia e quello del personale". Per Silvia Piccinini (M5s) la Regione è però troppo timida. "Bisogna alzare la voce, non si può essere morbidi- ribatte- Parlare di pareggio di bilancio quando si tratta della salute dei cittadini mi piace molto poco".

Insoddisfatto delle risposte ricevute Stefano Bargi della Lega. "Mi pare di capire che il momento in cui la giunta ha appreso che c'erano disavanzi sia stato settembre-ottobre 2021: era il momento in cui si cominciava a parlare del bilancio generale del 2022, sarebbe stato bene che la giunta avesse informato l'Assemblea dei problemi di tenuta dei bilanci della sanità. Penso- aggiunge Bargi- che se non ci fosse stato lo scontro con la direttrice Petrapulacos non si sarebbe saputo nulla e l'esecutivo regionale avrebbe tenuto tutto sotto il tappeto. Serviva e serve più comunicazione e trasparenza". Un altro leghista, Daniele Marchetti, chiede acquisti in tandem col Veneto. "Sarebbe opportuno, oltre a richiedere risorse ulteriori al Governo nazionale, mettere in campo tutte le azioni utili e necessarie per rendere maggiormente efficiente ma soprattutto virtuoso il sistema sanitario regionale".

(fonte DIRE)

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