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Campo di Fossoli: al via il concorso per la progettazione del nuovo Centro visitatori

E' partito il concorso internazionale di idee, promosso dal Comune di Carpi in collaborazione con Fondazione Fossoli e MAXXI, per la realizzazione del nuovo centro visitatori. L'obiettivo è valorizzare sempre di più la memoria e i suoi luoghi

Il sistema memoriale di Carpi, che comprende alcuni siti di rilevanza europea quali il Campo di Fossoli e il Museo Monumento al Deportato politico e razziale di Carpi,  avrà un nuovo Centro visitatori: la progettazione avverrà attraverso un concorso internazionale, il cui bando è promosso dal Comune di Carpi, proprietario dell'area, con la collaborazione di Fondazione Fossoli e MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

Per individuare la soluzione progettuale più idonea per la struttura, che si rende necessaria per accogliere nel migliore dei modi le migliaia di persone che ogni anno raggiungono il territorio, dall’Italia o dall’estero, per approfondire un sito che porta i segni tangibili di alcuni degli avvenimenti cardine del Novecento, potranno dunque partecipare architetti da tutto il mondo.

Caratteristiche del nuovo centro

Il nuovo Centro visitatori dovrà essere in grado di valorizzare il sito della memoria, significativa dal punto di vista della qualità architettonica, offrendo ambienti per lo studio, laboratori, installazioni, reception, bookshop e servizi al visitatore, coerentemente con le linee guida per la conservazione del Campo.

Investire sul Campo Fossoli – afferma Marco Truzzi, Assessore comunale ai Lavori pubblici e al Patrimonio storico-artistico - è un dovere della politica. Insieme alla scuola sono i luoghi della memoria il nostro patrimonio comune che ci permette di custodire la drammatica esperienza del novecento affinché quanto accaduto non si ripeta. La “riserva morale”, per usare le parole di Kertész, è un patrimonio incommensurabile, perché incommensurabile la sofferenza che ha attraversato l’Europa e anche Fossoli. In un momento storico come questo in cui il continente è attraversato da nuove e inedite tensioni tali da suggerire conflittualità tra gli interessi delle singole nazioni e la comunità Europea stessa il Comune di Carpi non si sottrae al dovere di valorizzare il luogo che è stato esperienza di deportazione razziale durante l’olocausto, esperimento di fraternità con Nomadelfia e infine luogo di un nuovo inizio per i profughi giuliani e dalmati.”  

Il Campo di Fossoli si trova inserito in un sistema memoriale di grande forza, che comprende il sito storico teatro di vicende autentiche (Campo di Fossoli), la rappresentazione artistica di un suo fenomeno specifico che lo caratterizza (il Museo Monumento al Deportato di Carpi), a sua volta inserito in un territorio che porta evidenti segni memoriali delle vicende relative al secondo conflitto mondiale (cippi, lapidi, e una stazione ferroviaria da cui partirono molti deportati italiani diretti nei campi di concentramento nazisti nel resto d’Europa).

Nell’ultimo decennio, a partire dalla crescente domanda di conoscenza e dalla consapevolezza della necessità di conservazione, si sono delineati alcuni punti fermi a partire, tra i quali preservare i resti nel modo meno invasivo possibile, perché i segni del tempo e della storia siano riconoscibili; intervenire sulle baracche in modo quanto più singolare possibile per farne emergere la storia specifica e per mettere in valore la loro attuale condizione materiale; nel rispetto del suo lascito storico e ambientale, dotare il campo di elementi infrastrutturali che permettano una fruizione viva degli spazi.

“Con questa nuova struttura – commentano Pierluigi Castagnetti e Marzia Luppi, rispettivamente Presidente e Direttore della Fondazione Fossoli – il sistema memoriale che ha il proprio fulcro nel Campo di Fossoli potenzierà ulteriormente la propria capacità attrattiva. Qui si svolsero alcuni degli episodi più drammatici della storia italiana, e i muri delle baracche del Campo portano i segni di alcuni degli avvenimenti più importanti del Secolo breve, dalla Seconda guerra mondiale al sistema concentrazionario e alla Shoah, dalle stragi compiute dalle SS sino all’esodo giuliano-dalmata. Il fatto che questo concorso sia aperto alle suggestioni e alle intelligenze degli architetti di tutto il mondo ben si sposa con la crescente attenzione che il Campo, la Storia e le storie a esse legate vanno assumendo da anni a livello non soltanto italiano.”

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