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Martedì, 16 Aprile 2024
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Partono i lavori per la “Casa della Modenesità”, consegnato il cantiere di Palazzo Solmi

Circa un anno e mezzo di lavoro per il Consorzio Innova Società cooperativa e le ditte consorziate esecutrici As Costruzioni e Servizi srl di San Felice sul Panaro e Baschieri srl di Sassuolo. L’intervento, che ha ottenuto il via libera dalla Soprintendenza, ha un valore di circa 2,6 milioni, quasi completamente derivanti da mutuo erogato dall’Istituto per il Credito sportivo

Nel Camerino degli specchi, al posto del parquet industriale, sarà posato un pavimento antico in noce-ciliegio e verrà realizzata una cornice perimetrale in lastre di cristallo retroilluminate. Al centro della sala sarà appeso un lampadario in vetro di Murano completo di lampade a led dimmerabili (regolabili in intensità), così come dimmerabili saranno tutti gli apparecchi illuminanti del piano nobile. Su tutti i piani verranno integrati e predisposti gli access point wifi e saranno installate 14 telecamere di videosorveglianza. Nelle scale di servizio, inoltre, la ringhiera inizialmente prevista in ferro sarà sostituita con una balaustra in cristallo antisfondamento, mentre nei cortili esterni al pian terreno verrà effettuato un trattamento idrorepellente e antivegetativo per tutelare la pavimentazione in cotto.

VIDEO | Al via il cantiere a Palazzo Solmi. Architetto Fontana: "Lavori in un palazzo storico importante"

Sono le migliorie proposte dalla azienda aggiudicataria dei lavori di completamento della riqualificazione e del restauro di un’area di Palazzo Solmi, in via Emilia nel centro di Modena, il cui cantiere è stato consegnato oggi, martedì 20 dicembre, dal Comune di Modena al Consorzio Innova Società cooperativa e alle ditte consorziate esecutrici As Costruzioni e Servizi srl di San Felice sul Panaro e Baschieri srl di Sassuolo. L’intervento, che ha ottenuto il via libera dalla Soprintendenza, ha un valore di circa 2 milioni 600 mila euro, di cui 2 milioni 500 mila derivanti da mutuo erogato dall’Istituto per il Credito sportivo, e avrà una durata intorno all’anno e mezzo.

Al momento della consegna hanno partecipato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, gli assessori ai Lavori pubblici e alla Cultura Andrea Bosi e Andrea Bortolamasi e i rappresentanti di enti e associazioni rappresentative delle tradizioni e dell’identità di Modena che troveranno sede nell’area dell’edificio trasferita al Comune dal Demanio, destinata a diventare sempre più la “Casa della Modenesità”.

Alla consegna hanno preso parte infatti Daniele Francesconi, direttore del Festival Filosofia; Giancarlo Iattici, presidente della Società del Sandrone; Ermanno Zanotti delle Società Centenarie; Roberto Fazzini, collezionista di riproduzioni in latta di allestimenti circensi. All’iniziativa erano presenti anche i familiari di Maria Grazia Badiali cui sarà intitolata una sala all’interno del Palazzo, come riconoscimento per il suo impegno e profondo spirito di solidarietà nei confronti delle persone più deboli attraverso le tante iniziative promosse dall’Associazione internazionale Regina Elena onlus.

In particolare, gli spazi dell’edificio del XVIII secolo oggetto di riqualificazione saranno destinati per circa 220 metri quadrati a sede del Consorzio Festival Filosofia, per 456 metri quadri alla Società del Sandrone, mentre altri 920 metri quadrati, di cui metà nei cortili interni, rimarranno a disposizione per esposizioni temporanee ed eventi aperti ad altri soggetti e alla città. Tra le raccolte dal forte legame con il territorio che potranno essere ospitate nello storico edificio, potrà esserci anche la collezione di giocattoli e modellini in latta che riproducono decine di circhi di tutto il mondo del collezionista Roberto Fazzini, divenuto negli anni il più grande collezionista al mondo di riproduzioni in latta di allestimenti circensi. I modellini, che Fazzini ha espresso la volontà di donare al Comune, che si impegna a valorizzarli, sono fatti a mano e vanno dall’Ottocento fino alla prima metà del Novecento.

Il progetto di riqualificazione

L’intervento di riqualificazione dell’area di Palazzo Solmi di proprietà del Comune riguarderà 1.803 metri quadrati di superficie oltre ai cortili interni e sarà effettuato sulla base dei nuovi assetti funzionali che assumeranno i locali.

Il progetto prevede infatti il completamento dei cortili al piano terra, delle sale e ambienti al piano nobile, la predisposizione degli impianti elettrici e meccanici e il parziale consolidamento delle strutture, adeguandole alle attuali normative in vigore. Con l’intervento saranno inoltre eliminate le barriere architettoniche e verranno resi accessibili a persone con disabilità tutti i piani, eccetto due locali al piano secondo, attraverso l’installazione di ascensori. Nei blocchi bagno dei vari piani saranno inoltre realizzati anche servizi igienici per disabili.

In particolare, al piano terra, le corti interne saranno ripavimentate in cotto e passatoie in pietra calcarea e attrezzate con impianti elettrici, di illuminazione e idrici, in modo da consentirne l’uso per eventi all’aperto (ad esempio, concerti o conferenze). Negli accessi su via Emilia e via Carteria saranno installati cancelli, che rimarranno sempre aperti nelle ore di esercizio. Si potrà accedere al palazzo tramite una porta scorrevole sull’area ascensore-scale e, a fianco dello scalone storico principale, nel sottoportico di passaggio tra i cortili, due locali attualmente destinati a depositi o cantine saranno utilizzati per realizzare un nuovo accesso e una scala secondaria con struttura in acciaio. Per potenziare il collegamento tra il piano nobile e i locali nel sottotetto, inoltre, la scala nel lato ovest del palazzo sarà affiancata da una piattaforma elevatrice.

Al piano ammezzato, tre sale tra le quali l’ampio salone con soffitto cassettonato, saranno la nuova sede della società del Sandrone, in cui troverà spazio anche la cucina in uso al circolo ricreativo, oltre ai servizi per gli utenti.

Al piano nobile, le logge della corte cinquecentesca diventeranno il nodo distributivo per tutta la porzione del fabbricato e verranno chiuse con sottili infissi in acciaio color bronzo e vetro nel rispetto della configurazione architettonica. Internamente, l’intervento preserva e valorizza l’effetto ottico che, passando attraverso le diverse sale e relative porte, consente di traguardare le finestre di via Badia e via Carteria, attraverso un asse lungo oltre 65 metri. Il Salone delle feste, così come il Camerino degli specchi, che verrà ripristinato con gli apparati decorativi originari, e alcune altre sale adiacenti rimarranno sempre visitabili e disponibili per eventi, concerti di musica da camera, feste, convegni ed esposizioni temporanee per altri soggetti del territorio.

A ovest di questi locali troverà sede l’allestimento permanente della Società del Sandrone dedicato ai burattini che sarà gestito secondo un progetto concordato con l’Amministrazione volto a valorizzare la cultura e la tradizione modenese, in coordinamento con il progetto di valorizzazione del patrimonio delle teste di legno del Museo civico: circa 150 burattini realizzati a partire dalla fine dell’Ottocento, una “Baracca”, come si definisce il teatro delle teste di legno, dello stesso periodo, i manoscritti delle farse e una mostra storica, ricca di documenti e immagini che ripercorre gli oltre 150 anni della Società e la tradizione dell’antico Carnevale modenese. A est del Salone saranno collocati gli uffici e i servizi del Consorzio Festival Filosofia, dotati di propria scala di accesso e ingresso esclusivo da via Badia. Oltre all’organizzazione della manifestazione annuale, il Consorzio sviluppa anche una serie di ricerche, pubblicazioni ed eventi culturali.

Al piano sottotetto, raggiungibile con due scale interne e un piccolo ascensore, saranno collocati gli impianti e, nel lato ovest, gli ambienti potranno essere utilizzati come uffici e ospitare eventualmente altre attività.

In tutti i piani, a testimonianza del tipo di pavimentazioni preesistenti, è prevista la posa di mattonelle in cotto fatte a mano nei diversi formati di riferimento, così come nei gradini dello scalone. L’impianto di raffrescamento e riscaldamento verrà completato e adeguato alle normative più recenti con distribuzione sottopavimento e sottotraccia alle pareti. Le pareti verranno tinteggiate con colori a calce secondo le cromie, le riquadrature e le decorazioni rilevate nel corso delle ricerche stratigrafiche effettuate. Saranno conservati gli infissi esterni (già recuperati) e interni (alcuni già restaurati e diversi sostituiti). Tutte le nuove partizioni murarie interne verranno realizzate con una soluzione che evidenzia il distacco dai soffitti dei locali per sottolineare il nuovo inserimento.

Il recupero del complesso monumentale di Palazzo Solmi era già stato avviato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio di Bologna una decina di anni fa, prima del trasferimento di quell’area dell’immobile al Comune, avvenuto a marzo 2021. Quei lavori erano stati conclusi solo parzialmente nel 2014.

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