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Caro-bollette, Confcooperative: "A rischio assistenza anziani e disabili"

Anche a Modena il welfare barcolla sotto i colpi del caro-bollette, comprese le strutture gestite dalle cooperative sociali, per le quali i costi engergetici sono assolutamente rilevanti

«I pesanti rincari nei costi dell’energia mettono a rischio l’assistenza alle persone fragili – avverte Elena Oliva, presidente di Federsolidarietà, l’organismo che rappresenta le 49 cooperative sociali aderenti a Confcooperative Modena - Per una cooperativa sociale che gestisce una residenza per anziani o un centro diurno per disabili, dover pagare decine di migliaia di euro in più al mese rappresenta un problema enorme, al quale non può certo far fronte da sola. Chi lavora nel welfare, con margini pressoché inesistenti, non può resistere a lungo».

Oliva sottolinea che il welfare è un settore ad alta intensità di manodopera, dove non è possibile fare economie, sospendere o riprogrammare autonomamente i servizi essenziali, tanto meno pianificare interventi su fasce orarie meno costose, come avviene in altri settori produttivi.

«Non possiamo né vogliamo lasciare anziani, bambini e disabili al freddo e al buio – conferma Guido Gilli, presidente di Domus Assistenza, la cooperativa sociale leader nei servizi alla persona che a Modena e provincia gestisce una quarantina tra strutture residenziali e centri diurni per anziani e disabili, nidi e scuole per l’infanzia -

Nel 2020 le bollette ci sono costate complessivamente 700 mila euro. Nel 2021 oltrepasseremo il milione di euro, ma quest’anno, alle condizioni attuali, potremmo superare 1,5 milioni. Per noi sono costi insostenibili, tenuto conto che nelle tariffe per l’accreditamento regionale la quota parte relativa alle utenze risale al 2011 e negli ultimi due anni i costi di gestione sono schizzati a causa della pandemia».

Tra l’altro l’impennata dei costi per le strutture residenziali, semi-residenziali e centri diurni è doppia, perché incide direttamente sia sulle bollette che sull'acquisto di altri prodotti e servizi. Infatti già diversi fornitori stanno chiedendo adeguamenti dei prezzi.

«Stiamo parlando dei beni di prima necessità su cui le altre imprese scaricano i loro aumenti – osserva Oliva - Le cooperative sociali non possono far pagare il costo della bolletta alle persone fragili assistite. Chiediamo a Governo, Regione, amministrazioni comunali e aziende sanitarie interventi di emergenza per calmierare questi rincari. Ne va della tenuta del nostro welfare», conclude Elena Oliva, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Modena.

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