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Caro-vita da pandemia, tra mascherine e tamponi le famiglie modenesi spendono almeno 700 euro l’anno

U.Di.Con: “Un salasso, i costi devono essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale”

Il ‘caro-vita’ della pandemia. Quanto costa cambiare continuamente le mascherine e sottoporsi ai tamponi?

U.Di.Con. Emilia-Romagna ha fatto i conti in tasca alle famiglie modenesi, stimando quanto pesa economicamente l’emergenza sanitaria. Pur consapevoli che si tratta di spese necessarie per proteggere la salute di tutti, le cifre emerse fanno rabbrividire. Partiamo dalle mascherine: se prendiamo ad esempio un nucleo familiare di quattro persone, per le sole mascherine chirurgiche – che hanno un costo medio di 0,20 cent al pezzo - ogni famiglia modenese può arrivare a spendere quasi 300 euro l’anno. E adesso, con i nuovi provvedimenti sulle FFP2, diventate obbligatorie nei luoghi pubblici, il conto è destinato a diventare ancora più salato. Considerando il prezzo calmierato delle FFP2 a 0,75 cent, il conto per una famiglia, sempre di 4 persone, può arrivare anche a superare i mille euro all’anno. Facendo un mix tra le varie necessità della famiglia tipo (stimando un acquisto tra chirurgiche e FFP2 suddiviso al cinquanta e cinquanta), la spesa media annuale per nucleo si attesterà ad almeno 700 euro l’anno.

Altrettanto oneroso l’esborso legato ai tamponi, specialmente nella situazione attuale in cui ogni famiglia si ritrova, chi più o chi meno, ad avere casi di positività in casa, o contatti stretti con positivi. Ricordiamo che per i tamponi i prezzi variano a seconda del tipo di test cui ci si sottopone: il sierologico ha un costo compreso tra i 20 e i 30 euro, quello rapido viene eseguito dalle farmacie al costo fisso di 15 euro, mentre per il molecolare i listini oscillano tra i 60 e i 140 euro. Abbiamo ipotizzato che per i più svariati motivi (lavorativi, viaggi, eventi, ecc.) almeno due componenti per famiglia tipo debbano fare un sierologico e un tampone rapido a testa, per un totale di quattro tamponi complessivi al meso: in questo caso sono minimo 70 euro di spesa mensile per nucleo, che salgono a 840 euro all’anno, nel caso che questa fase pandemica si prolungasse ulteriormente.

Cosa fare per alleggerire un conto così salato?

Sicuramente un ulteriore taglio dei costi non guasterebbe – dichiara il presidente regionale di U.Di.Con., Vincenzo Paldino -, in particolare per le mascherine FFP2 che, ricordiamo, sono diventate obbligatorie per accedere ad una serie di luoghi, come cinema, teatri e mezzi di trasporto, nonché per le persone che hanno avuto un contatto stretto con un positivo ma non devono fare la quarantena, limitandosi all’autosorveglianza. La vera svolta, però, sarebbe che i costi di mascherine e tamponi andassero completamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale per quelle famiglie il cui Isee non superi una certa soglia. Oltre questa cifra, si potrebbe garantire la deducibilità della spesa al 50%”.

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