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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Case della Salute e Ospedali di Comunità, dall’Università di Milano in città per conoscere il “modello modenese”

Il gruppo, composto anche da membri dell’Istituto Mario Negri, Aifec e Sacra Famiglia Onlus, si è recato ieri a Castelfranco Emilia e a Modena per approfondire servizi e percorsi di cura

Una visita che è diventata al contempo un’occasione di confronto e scambio di conoscenze sulla rete di servizi, l’organizzazione e i percorsi ambulatoriali all’interno di Case della Salute e Ospedali di Comunità (OsCo) del territorio modenese. Nella giornata di ieri una delegazione dell’Università degli Studi di Milano, insieme ad alcuni membri dell’Istituto Mario Negri, dell’Aifec (Associazione infermieri di famiglia e comunità) e della Fondazione Sacra Famiglia Onlus, è giunta in provincia per conoscere alcuni presidi sanitari e servizi attivi. Ad accoglierla, Andrea Fabbo e Rita Minozzi, rispettivamente Direttore UOC Geriatria e Disturbi Cognitivi e Demenza dell’Ausl di Modena e coordinatrice infermieristica della stessa unità operativa.

La visita è iniziata dalla Casa della Salute “Regina Margherita” di Castelfranco Emilia, al cui interno è presente anche un OsCo, ed è proseguita alla Casa della Salute “G.P. Vecchi” di Modena, per poi continuare al Centro Disturbi Cognitivi e Demenze di Modena. L’obiettivo della giornata è stato quello di condividere e fare conoscere alla delegazione l’esperienza locale e le eccellenze che contraddistinguono l’erogazione di servizi sul territorio modenese.

A Castelfranco sono intervenuti Emanuela Malagoli, responsabile della Casa della Salute Regina Margherita; la coordinatrice dell’OsCo Rosa de Luca, Massimo Fancinelli Medico di medicina generale e referente OsCo, e Katiuscia Cottafavi, coordinatrice infermieristica. Ad accogliere la delegazione di visitatori a Modena erano presenti tra gli altri Imma Cacciapuoti, responsabile dell’Assistenza territoriale Ausl; Lucia Cavazzuti, Direttrice Cure Primarie Modena; Maurizio Peren, responsabile della Casa della Salute G.P. Vecchi; Alda Reggiani, coordinatore provinciale UOC Diabetologia; e Monica Guicciardi, infermiera dell’ambulatorio infermieristico territoriale.

Nelle varie tappe i professionisti modenesi hanno illustrato percorsi, protocolli, processi e appropriatezza delle risposte ai bisogni della collettività, con un focus particolare sul ruolo dell’infermiera case manager, che si occupa di prendere in carico il percorso individuale di cura della persona con patologie croniche e con bisogni complessi (nella maggior parte dei casi anziani) definendo un’assistenza tarata sul singolo paziente e agevolandone il rientro al domicilio o l'inserimento presso i servizi socio-sanitari territoriali. Il modello parte da una profonda conoscenza della cultura e della metodologia geriatrica, che vede nella valutazione multidimensionale e nella continuità assistenziale i punti di riferimento anche per l’assistenza territoriale a vantaggio di questa tipologia di pazienti.

“Fare conoscere le nostre realtà più importanti ai rappresentanti dell’Università di Milano e delle altre istituzioni ed enti presenti è stato per noi motivo di grande orgoglio e confronto – dichiarano Andrea Fabbo e Rita Minozzi -. Scambiare esperienze ed aprirsi a nuove sfide è una delle regole fondamentali per fare evolvere l’assistenza sanitaria territoriale e fornire risposte sempre più puntuali alla popolazione. Solo scoprendo e conoscendo come si muovono le varie realtà italiane, pur nelle differenze esistenti a livello regionale, è possibile generare un valore aggiunto e migliorare il sistema sanitario a livello nazionale"

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