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CRA Villa Sorriso, ad oggi sono 30 i casi di covid

L'Ausl spiega come le prime avvisaglie si siano avute una settimana dopo la prima dose di vaccino (Pfizer), nel periodo in cui ancora non vi era copertura

In merito alla situazione riscontrata alla CRA Villa Sorriso di Marano sul Panaro l’AUSL di Modena ricostruisce le varie tappe delle vaccinazioni e dello screening. La prima dose di vaccino anti-Sars-CoV-2 presso la CRA Villa Sorriso è stata somministrata dall’équipe vaccinale lo scorso 11 e 12 gennaio (134 in tutto le somministrazioni tra ospiti e operatori). A seguito del normale screening periodico previsto nelle strutture per anziani, tra il 18 e il 23 gennaio sono emersi i primi casi di positività e, come da protocolli vigenti, la seconda dose di vaccino, effettuata il 1° febbraio, è stata somministrata a 132 tra operatori ed ospiti che a quella data risultavano negativi.

I tamponi effettuati successivamente, in data 4 febbraio, hanno fatto emergere altre positività, che probabilmente erano già in fase di incubazione: ad oggi sono in totale 30 gli ospiti positivi, di cui la maggior parte asintomatica o con sintomi lievi. 

Com’è ormai noto, l’efficacia del vaccino Comirnaty, nella percentuale del 95% indicata dalla casa produttrice – dichiara Silvana Borsari, direttrice sanitaria AUSL e responsabile della cabina di regia provinciale per la campagna vaccinale – è raggiunta circa 7-10 giorni dopo l’effettuazione della seconda dose e dunque nel periodo che intercorre tra la prima e la seconda somministrazione (circa 21 giorni) non si può comunque escludere la possibilità di contrarre l’infezione, come accaduto all’interno della struttura. Continuiamo quindi a vaccinare i nostri anziani nelle CRA e gli over80 assistiti a domicilio perché vogliamo assicurare loro la più alta protezione possibile".

"Per tranquillizzare i nostri cittadini vogliamo ricordare come non vi sia possibilità di contrarre il virus per effetto del vaccino in quanto questo non contiene il virus ma solo un piccolo frammento di RNA messaggero che non può propagare sé stesso nelle cellule, può solo stimolare la risposta immunitaria nel nostro organismo. Non è dunque possibile ammalarsi per colpa del vaccino, ma ci si può comunque ammalare. Ne approfitto per ricordare che non dobbiamo mai smettere di applicare le misure di sicurezza, nemmeno dopo la somministrazione delle dosi, pensando di essere già protetti. Per questo ci raccomandiamo sempre di rispettare le norme, che continuano ad essere vincolanti per tutti, vaccinati e non. Una misura – conclude Borsari – non vive senza l’altra: solo tenendo saldamente insieme queste due azioni, vaccinazione e protezione, potremo uscire da questa pandemia”.
 

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