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Attualità Piazzale Natale Bruni

Foibe, cerimonia al cippo di pietra carsica: "No alle divisioni"

Muzzarelli alla cerimonia di piazzale Natale Bruni, in collaborazione con l’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia. Commemorazione anche di Palatucci

Il Giorno del Ricordo, dedicato al dramma delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata, “non è una storia su cui ci si possa dividere”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli intervenendo alla cerimonia che si è svolta, oggi, mercoledì 10 febbraio, in piazzale Natale Bruni, con la deposizione di corona d’alloro al monumento dedicato ai Martiri delle foibe, e nel Tempio dei caduti, con la messa celebrata dal vicario generale monsignor Giuliano Gazzetti.

La cerimonia, alla quale ha partecipato anche il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi, autorità civili e militari, è stata promossa dal Comune insieme all’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e fa parte del programma di appuntamenti, curato dal “Comitato comunale per la storia e le memorie del Novecento”, che ha già visto diversi incontri e prevede altre iniziative nei prossimi giorni.

Il sindaco in mattinata ha partecipato anche alla commemorazione in Questura di Giovanni Palatucci, ultimo questore di Fiume, medaglia d'oro al valor civile, morto il 10 febbraio del 1945 nel campo di concentramento di Dachau dove era stato internato dai nazisti per la sua attività clandestina che aveva evitato la deportazione di ebrei italiani, dalmati, del Venezia Giulia e stranieri giunti in quel porto.

Intervenendo durante cerimonia del Giorno del Ricordo, Muzzarelli ha ricordato anche l’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale all’unanimità che invita a continuare a promuoverne la conoscenza e ha sottolineato l’importanza di “ricordare il male che abbiamo inflitto e il male che abbiamo subito” senza divisioni, perché “sulla memoria serve la massima condivisione e nessuna incertezza, deve essere chiaro che pace, libertà e democrazia sono intimamente collegate alla memoria, ed è bene che sia una memoria condivisa: ricordare, dunque, per non ricadere negli errori e negli orrori del passato; ricordare per tenere alta la bandiera della tolleranza, dei diritti umani, dell’uguaglianza e della libertà”.

La solennità è stata istituita nel 2004 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

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