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Martedì, 23 Aprile 2024
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A Modena l'anno inizia con oltre tremila docenti precari, Cgil: "Segreterie non attrezzate"

Si ripropongono i problemi strutturali che il mondo della scuola si trascina da sempre, nonostante la "pioggia di milioni" che si prospetta dai fondi statali

Anche nelle scuole modenesi proseguono le operazioni preparatorie per la ripartenza di settembre, operazioni che come ogni estate vedono impegnati gli uffici periferici del Ministero dell’Istruzione da un lato, e dall’altro la Flc Cgil nell’assistenza in particolare al personale precario: ai docenti alle prese con la scelta delle scuole per il prossimo anno e al personale Ata in attesa di capire quanti saranno i posti effettivamente disponibili.

"Precarietà è infatti la parola che caratterizzerà il prossimo anno scolastico", sentenzia la Cgil locale. Se a livello nazionale si stimano 150mila docenti precari in cattedra dal prossimo settembre, a Modena è verosimile che questa cifra possa posizionarsi oltre i 3.000, superando anche il dato dello scorso anno, quando i docenti precari sono stati poco più di 2.700. Dopo le immissioni in ruolo sono infatti rimasti liberi, sui diversi ordini di scuola, 1.250 posti che saranno coperti con assunzioni di personale a tempo determinato.

Altri 1.000 posti a tempo determinato sono destinati poi al delicatissimo ruolo di insegnante di sostegno (si tratta dei c.d. posti in deroga per il sostegno): quasi nessuno dei docenti che dovrà ricoprire questo incarico, importante e difficile, sarà però in possesso della necessaria specializzazione. A fronte di un numero significativamente elevato di alunni con certificazioni e bisogni educativi speciali, i posti che le università – anche quelle dell’Emilia-Romagna – mettono a disposizione sono inspiegabilmente solo poche centinaia.

"Come accade ormai da anni, avremo quindi un migliaio di giovani docenti precari che, con molta buona volontà ma senza nessuna formazione specifica, lavoreranno sui casi più delicati e complessi. Un altro migliaio di supplenze – tra posti interi e spezzoni orari – saranno quelle che deriveranno poi  dall’adeguamento degli organici. Si superano quindi i 3.000 docenti precari, e ne deriva che nelle scuole modenesi più di 1 docente su 4 non è di ruolo, con tanti saluti alla continuità didattica", spiega il segretario della Flc/Cgil Modena Claudio Riso.

Rispetto agli altri versanti: su 88 istituti scolastici della provincia di Modena ben 24 sono senza un direttore dei servizi generali e amministrativi e dovranno ricorrere ad assistenti amministrativi che si faranno carico di ricoprire tale ruolo come facenti funzione. E’ opportuno ricordare che il Dsga è una figura dirigenziale e di vertice nella scuola, con enormi responsabilità gestionali e amministrative.

"La cronaca di questi giorni racconta poi di una pioggia di soldi che arriveranno alle scuole: per la digitalizzazione di aule e laboratori (e speriamo che ci si riesca a collegare alla rete in modo decente visto che molti docenti ancora oggi utilizzano in classe i propri cellulari come router), contro la dispersione e per altri progetti ancora - aggiunge il sindacalista - E’ però assurdo e paradossale non rendersi conto che senza personale e senza una adeguata preparazione e formazione del personale amministrativo, il rischio del corto circuito nella gestione di queste risorse è dietro l’angolo: in molte scuole, come detto prima, manca il Dsga, quasi tutte le segreterie, che tengono in piedi la macchina amministrativa, sono al collasso: poco personale, quasi sempre precario, poco o addirittura per nulla formato per gestire il complesso lavoro da fare. Insomma, gli investimenti vanno bene, ma quello più importante, quello sul personale, sulla stabilizzazione e sulla formazione, viene ancora colpevolmente trascurato".

Rimarrà irrisolto l’annoso problema delle “classi pollaio” e anche quest’anno avremo classi, in particolare negli istituti superiori, con punte di 27/29 alunni. E’ il frutto della “logica della calcolatrice”, che pur di risparmiare su risorse e personale consente di sforare limiti e capienze massime.

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