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Cimice asiatica, Modena si candida a guidare la battaglia contro il flagello dei frutteti

Coldiretti propone il nostro territorio come banco prova per le sperimentazioni suggerite dalle ricerche in merito a questo insetto, che non ha nemici naturali e rappresenta un danno enorme per l'agricoltura

Danni che possono arrivare fino al 70% della produzione di pere, ciliegie, ma anche kiwi, albicocche e piante da vivaio: è il catastrofico effetto sulle campagne della cimice asiatica, il terribile insetto che rende invivibili anche i giardini, le aree verdi pubbliche e costringe i cittadini a barricarsi in casa con porte e finestre chiuse.

E’ quanto dichiara Coldiretti Modena nel candidare, a fronte dell’esperienza maturata in Emilia Romagna, il Consorzio Fitosanitario provinciale e il territorio modenese come soggetti pilota, in Italia, per la sperimentazione di metodi di lotta contro la cimice asiatica.

"La nostra provincia - continua Coldiretti Modena - dove la cimice marmorata asiatica è comparsa per la prima volta in Italia nel 2012, è all’avanguardia nella ricerca e nella sperimentazione di metodi di lotta. Dopo il rinvenimento del primo esemplare sono state messe in campo innumerevoli attività di verifica territoriale e sperimentazione per approfondire la biologia della specie, le potenzialità di adattamento alle condizioni locali e l’efficacia dei metodi di lotta con particolare attenzione all’utilizzo di interventi con insetti antagonisti, nemici naturali della cimice".

"L’utilizzo di insetti antagonisti naturali appare particolarmente interessante – sottolinea Coldiretti Modena – dal momento che la cimice non si insedia su una sola specie vegetale ma su più essenze che possono costituire l’habitat per gli antagonisti naturali. Su questo versante si registrano gli interessanti risultati preliminari della sperimentazione, avviata da qualche anno, con un insetto autoctono che si nutre delle uova di cimice (Anastatus bifasciatus). Quello che serve – commenta Coldiretti Modena – è quindi una strategia a 360° che non si limiti a combattere la cimice in campagna ma preveda azioni mirate anche nelle aree verdi urbane e nei centri abitati".

"Riteniamo che la Regione – continua Coldiretti Modena – oltre a valutare il potenziamento delle risorse a favore di una ricerca mirata, possa attivare, come già avvenuto in passato per altre emergenze, una serie di interventi finanziari e agevolativi per far fronte al mancato reddito delle imprese, attraverso convenzioni con le banche, l'intervento dei Consorzi Fidi, la sospensione di mutui, pagamenti, tasse, contributi per compensare e non appesantire il bilancio delle aziende gravato  dalle spese colturali sostenute per una produzione che rischia di venire azzerata e di non produrre quindi alcun reddito".

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