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Classi "pollaio", appello di Province e Anci dopo i dati del Sole24Ore

Tomei e Vecchi chiedono un incontro alla Regione

La classifica pubblicata da 'Il Sole 24 ore' sulla qualità della vita inchioda i territori dell'Emilia-Romagna agli ultimi posti come numero di studenti per classe: la provincia di Piacenza è 71esima sulle 107 province, con 19,8 studenti per classe, mentre Ferrara si colloca all'82esimo posto con 20,3, poi c'è Reggio Emilia al 94esimo con 20,9, Forlì-Cesena al 100esimo con 21,3 con Rimini e Parma, Bologna alla posizione 103 con 21,5 studenti per classe, Modena penultima con 21,9 e Ravenna ultima alla posizione 107 con 22 studenti per classe.

E sulle classi pollaio è di pochi giorni fa l'allarme dei presidenti dei Consigli di istituto dell'Emilia-Romagna in vista del prossimo anno scolastico in cui potrebbero esserci classi stipate anche a causa dei pochi docenti disponibili; o meglio del fatto che, come detto dai presidenti dei Consigli di istituto, l'Emilia-Romagna rischia di non avere i docenti che le servirebbero. L'indagine del 'Sole' risuona quindi oggi come un altro campanello d'allarme, tant''è che le associazioni dei Comuni e delle Province, Anci e Upi, hanno chiesto alla Regione Emilia-Romagna "un confronto per analizzare il dato e mettere in campo misure correttive".

Il sistema scolastico regionale "è tra i migliori del Paese, con una forte attrattività e un'alta qualità dell'offerta formativa, come dimostrano i test Invalsi che vengono somministrati ogni anno agli studenti. Occorre tuttavia una pianificazione concertata per superare la criticità del sovraffollamento degli spazi scolastici e per questo chiediamo un incontro con la Regione, così da mettere in campo azioni condivise", dicono il presidente di Upi Emilia-Romagna, Gian Domenico Tomei, e il presidente di Anci Emilia-Romagna Luca Vecchi.

 Per Tomei il dato che preoccupa perchè fa vedete troppi alunni in spazi troppo stretti è "paradossalmente un indicatore positivo: evidenzia la forte attrattività del territorio emiliano romagnolo. Siamo una regione ricca di opportunità professionali e di sviluppo e questo porta molte famiglie a trasferirsi nelle nostre terre, aumentando di conseguenza anche la popolazione scolastica. Abbiamo studenti- conclude Tomei- tra i migliori del Paese, come dimostrano i test Invalsi che vengono somministrati ogni anno, perciò il sistema funziona. Occorre tuttavia analizzare con attenzione il dato dell'affollamento, per evitare fenomeni di disagio e problematicità che potrebbero incidere anche sulla didattica".

(DIRE)

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