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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Parco di Santa Croce di Carpi, come sarà la nuova grande area verde

I 26 ettari compresi tra via Mulini e via Bersana ospiteranno anche un polo dell'innovazione. Diverse aree con una grande varietà di vegetazione e spazi eventi

“A soli sei giorni dalla presentazione dell’importante piano previsionale d’intervento per il prossimo triennio – annuncia il presidente Corrado Faglioni - sono lieto di poter anticipare i temi principali del grande Parco che sorgerà sull’area di 26 ettari, di proprietà della Fondazione CR Carpi. Un ambiente naturale e polifunzionale progettato per coniugare la dimensione ricreativa nel verde a quella di sviluppo per il rilancio del territorio. Al Parco verde cioè – spiega il presidente Faglioni - si unirà un grande Parco dell’innovazione a rappresentare la ferma intenzione della Fondazione di promuovere idee per il territorio in chiave ecosostenibile, con il vantaggio di farle germogliare in un contesto foriero di creatività e riflessione, tra natura, sport e socializzazione. L’intero progetto ruota intorno alla fondamentale funzione ecologica propria di quest’area. Il Parco – precisa il presidente della Fondazione CR Carpi, Corrado Faglioni - sarà concepito con i più avanzati criteri per offrire al territorio un polmone verde di mitigazione ambientale contro l’inquinamento dell’aria. Al riguardo disporremo infatti anche una collaborazione con il CNR per studiare gli effetti benefici che questo spazio potrà offrire alla città.”

Le fasi che porteranno all’apertura e alla fruizione pubblica dei questa grande superficie naturalistica, dove sono già stati messi a dimora oltre 3.000 esemplari arborei e arbustivi di ben 38 specie diverse, prevedono interventi di potenziamento e conservazione di questa biodiversità oltre alla definizione di aree tematiche al suo interno, in un susseguirsi di ambientazioni diverse, rivolte a un’ampia gamma di destinatari, tra spazi dedicati agli adulti, quelli per i più piccoli e per l’intera famiglia. Il progetto del Parco Polifunzionale prevede inoltre la presenza di eventi durante l’intero arco dell’anno, avvicendando appuntamenti tematici ad attività ludiche, sportive e didattiche.

Oltre a interventi di base per agevolarne la corretta fruizione, come la definizione di percorsi pedonali e ciclabili che assecondino la struttura vegetale, proteggendola e invitando alla scoperta del verde, a un’illuminazione rispettosa della fauna notturna, a luoghi di sosta con panchine, e a pannelli informativi con esplicitate le caratteristiche di ogni zona, l’area sarà dotata di un’arena all’aperto, di un auditorium per meeting e di tante piccole zone naturali contigue per ospitare intrattenimenti tematizzati, spazi gioco, fitness e per pic-nic. La biodiversità verrà potenziata e protetta attraverso la piantumazione di ulteriori alberi e specie, dalle aree boschive ai frutteti e dalle isole arbustive ai prati, incrementando pure la vegetazione acquatica sulle sponde del canale d’irrigazione, per richiamare l’attenzione sull’importanza che ha l’acqua anche in fatto di tutela ambientale.

Per quanto riguarda i due edifici rurali già esistenti nel Parco, questi saranno recuperati con funzioni di servizio: il primo affacciato sul lato Nord, verrà declinato a centro di accoglienza, dotato di strutture informative utili a vivere adeguatamente l’area, mentre quello presente su via Mulini sarà adibito a offrire una ristorazione tipica del territorio. La zona verrà infine dotata di parcheggi, per agevolarne l’utilizzo, e di moderne tecnologie, come guide su smartphone e moderni sistemi di sicurezza, per garantire una fruizione protetta e gradevole in ogni ora del giorno di uno spazio di svago e di richiamo che possa essere attrattivo anche a livello nazionale, per qualità del luogo e varietà dei servizi offerti.

“Come già annunciato, - spiega Corrado Faglioni - il Parco è destinato a ospitare anche un Polo dell’Innovazione che si connoterà come un centro di contaminazione per nuove idee dove start-up alloggiate in locali di nuova realizzazione affacciati verso il parco, costituiranno incubatori per nuove attività. Non mancheranno laboratori di ricerca, dove in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e con altri enti di ricerca, si studieranno le più attuali tecnologie a servizio di attività per il territorio. Spazi per il co-working completeranno questo avanzato contenitore che vorremmo attivo ventiquattro ore al giorno e sette giorni su sette. In sostanza un Parco nel Parco, per garantire sviluppo reciproco l’uno all’altro. Una grande avventura sta per iniziare e per coinvolgere cittadini e turisti, oltre naturalmente il terzo settore che qui troverà spazi e modi d’intervento, da progettare insieme, per una grande idea di rilancio della città – conclude il presidente Faglioni”.

Per l’ideazione del Parco, la Fondazione CR Carpi si è avvalsa della collaborazione della creatrice del “Birdgarden” in Italia, Angela Zaffignani, già responsabile del Verde Pubblico del Comune di Parma e promotrice di numerose iniziative culturali legate al tema del verde nella città di Parma, in prestigiosi giardini privati, e presso il Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci.

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