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Modena ricorda Giovanni Palatucci, funzionario di Polizia morto nel 1945 nel campo di Dachau

Oggi, 10 febbraio 2022, ricorre il 77° anniversario della morte di Giovanni Palatucci, funzionario di Polizia, già Questore di Fiume, morto nel 1945 nel campo di concentramento nazista di Dachau, Medaglia d'Oro al Merito Civile e riconosciuto “Giusto tra le Nazioni”

Oggi, 10 febbraio 2022, ricorre il 77° anniversario della morte di Giovanni Palatucci, funzionario di Polizia, già Questore di Fiume, morto nel 1945 nel campo di concentramento nazista di Dachau, Medaglia d'Oro al Merito Civile e riconosciuto “Giusto tra le Nazioni”.

In suo ricordo è stata deposta una corona di alloro dinanzi alla stele a lui dedicata nel piazzale antistante la Questura.

Palatucci nacque a Montella (AV) il 31 maggio 1909. Avvocato, non esercitò la professione forense per intraprendere la carriera nell’Amministrazione della Polizia di Stato e fu assegnato a Genova come Vice Commissario. Da 15 novembre 1937 fu responsabile dell’Ufficio Stranieri della Questura di Fiume, adoperandosi a favore degli ebrei e dei perseguitati politici e razziali.

Nominato successivamente Questore reggente, in 7 anni, salvò da sicura morte molti ebrei stranieri e italiani.

Il 13 settembre 1944 fu arrestato e ristretto nel carcere Coroneo di Trieste e sottoposto a tortura presso la risiera di San Sabba. Il 22 ottobre successivo fu deportato nel lager di Dachau in Germania, dove morì per gli stenti e le vessazioni subite, il 10 febbraio 1945, a soli 36 anni.

Il Questore di Modena, Silvia Burdese, nel suo discorso, ha ricordato la generosità, l’altruismo, il coraggio e l’abnegazione che hanno contraddistinto il giovane funzionario di Polizia. “Commemorarlo a Modena, davanti alla Questura, all’ombra dell’olivo piantato in suo onore, significa farne memoria attiva in segno di continuità, ma anche di proiezione della sua nobile opera in questo tempo e su questo territorio… Queste lapidi ci parlano tutt’oggi, ci richiamano ad un’etica della responsabilità, che va oltre quei contesti e quel tempo, un’etica che può essere di forte ispirazione del quotidiano agire specie di chi opera per il bene pubblico, un’etica che ci impone di costruire precondizioni di legalità, in cui muoverci tutti serenamente”.

Ricordato anche il Capo di Gabinetto della Questura di Modena Francesco Vecchione, che, negli stessi anni, salvò da deportazione sicura molti ebrei modenesi.

Dopo l’indirizzo di saluto del Sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, e l’intervento del Presidente della Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, Tiziana Ferrari, ha preso la parola il referente Provinciale dell’Associazione “Giovanni Palatucci”, Davide Rioli, che ha tracciato un breve profilo storico di Palatucci.

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