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Rischi sanitari connessi al 5G, la conferenza sanitaria chiede un rapporto all'Ausl di Modena

Il tema è al centro di un acceso dibattito sulla potenziale pericolosità delle onde radio ad altissime frequenze

Sulla tecnologia 5G ed i possibili effetti sulla salute dei campi elettromagnetici, la Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss) ha chiesto all'Azienda Usl di Modena una relazione sulle attuali conoscenze scientifiche. La richiesta è contenuta in una lettera inviata nei giorni scorsi dal presidente della Conferenza Gian Carlo Muzzarelli al direttore generale dell'azienda Antonio Brambilla.

«L'introduzione - si legge nella lettera - della tecnologia 5G per la comunicazione mobile è accompagnata da dubbi e preoccupazioni sui possibili rischi per la salute che la diffusione di questo sistema di telefonia mobile potrebbe generare a causa dell'esposizione a campi elettromagnetici generati».

In vista delle decisioni che la Conferenza dovrà assumere in futuro, Muzzarelli a nome di tutti i sindaci modenesi, manifesta la «necessità di acquisire informazioni corrette ed aggiornate relativamente all'impatto sulla salute di tale sistema di comunicazione».
Per questo chiede un rapporto sulla materia al Dipartimento di Sanità pubblica dell'Azienda Usl che si è impegnato ad acquisire le informazioni sulle attuali conoscenze scientifiche che saranno illustrate dai professionisti Ausl in occasione di un prossimo incontro della Ctss.

La tecnologia 5G è la rete di nuova generazione che garantirà una maggiore velocità di connessione e trasmissione dati. Utilizza onde radio ad alte frequenze e la necessità di una copertura capillare per far funzionare questa nuova tecnologia ha riaperto il dibattito sui possibili rischi per la salute dovute alle onde elettromagnetiche.

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