rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
sostenibilità

Spesa ecosostenibile, il 46% dei consumatori modenesi compra acqua in bottiglia

Pubblicata l'indagine di Federconsumatori dal titolo "Consumatori e plastica". Un’indagine sulla sostenibilità, concentrata sul tema degli imballi nella grande distribuzione

Un’indagine sulla sostenibilità, concentrata sul tema degli imballi nella grande distribuzione, e rispetto a questi sul comportamento e sui bisogni dei consumatori è stata resa nota da Federconsumatori.

Dal questionario esce tutto sommato un quadro di buona consapevolezza dei consumatori, che sono sufficientemente informati, consapevoli e propositivi.

“Nel nostro campione si delinea un consumatore che potremmo chiamare ambientalista con riserve. Che condivide la necessità di ridurre gli imballi, a partire da quelli di plastica, che è interessato alle innovazioni; ma che allo stesso tempo, in misura minore, ha riserve sul tema del costo di quelle innovazioni e su aspetti legati alla durata e conservazione dei prodotti, in particolare dei prodotti alimentari. Proprio la durata, la conservazione, è per chi ha risposto il primo degli elementi che spinge verso l’acquisto di prodotti confezionati, anche quando sono disponibili sfusi. Molto significativo, e facilmente correggibile dalle imprese della grande distribuzione, è quel 30% dei rispondenti che dichiara di acquistare prodotti confezionati per evitare le code ai banchi di macelleria, pescheria, gastronomia. Davvero importante la percentuale, l’82%, di consumatori che dichiarano di favorire gli imballi eco-sostenibili. Anche qui però c’è chi pone la questione dei presunti maggiori costi di questo tipo di imballi.”

Il prodotto con imballo di plastica maggiormente venduto è l’acqua minerale/bevande analcoliche, seguito da salumi/formaggi, da pane/prodotti da forno e da carne/pesce, prodotti di gastronomia e cibo per animali. Dall’indagine si conferma la progressiva riduzione delle confezioni, con la maggioranza dei consumatori che non è interessato alle confezioni famiglia.

“Ci ha stupito- dichiara Federconsumatori- la percentuale di consumatori che dichiara di acquistare acqua minerale in bottiglia di plastica: soltanto il 46%. Il consumo più ecologico, quello dell’acqua minerale in vetro, raggiunge un significativo 11%, mentre un sorprendente 43% del campione dichiara di consumare l’acqua del rubinetto. Perché si acquista acqua minerale in PET? Metà del campione risponde che non gradisce l’acqua del rubinetto, ed un 28% perché la preferisce gassata. Per il 14% l’acqua in bottiglia è migliore e meglio conservata.”

Anche un altro dell’indagine salta all’occhio: il 90% di chi ha risposto è favorevole alla “plastic tax”, anche se solo il 44% ne conosce i contenuti. Tassa peraltro ancora una volta prorogata, questa volta al 2023, che dovrebbe disincentivare il consumo di plastica, introducendo un aggravio di 0,45 euro ogni kg di plastica monouso prodotta e venduta.

Il 94% del campione dichiara di essere a conoscenza che esistono le cosiddette sorgenti urbane, o acqua del Sindaco, dove è presente anche acqua gassata, ma solo il 15% dichiara di utilizzarle. Tra gli utilizzatori prevalgono le fasce della popolazione più anziana.

Raccolta differenziata

Dall’indagine è poi emerso che la quasi totalità dei consumatori, il 99%, dichiara di effettuare la raccolta differenziata, separando accuratamente gli imballaggi misti, quelli dove alla plastica è associata la carta.

“Il nostro campione ha dimostrato di essere informato delle problematiche legate alla dispersione ed al trattamento dei rifiuti plastici; ma più di metà dei consumatori sottovaluta l’entità del problema, sia rispetto al consumo di plastiche da imballo pro capite che nella produzione complessiva, e sottostima i tempi di smaltimento nell’ambiente della plastica.”

E la grande distribuzione, in tutto questo?

“E’ possibile solo un approccio normativo, sanzionatorio dei comportamenti peggiori e premiante di quelli migliori? Molte cose sono state fatte negli ultimi anni da diverse imprese commerciali, molti tentativi sono stati fatti, molti non hanno funzionato. In generale si può dire che è cresciuta una maggiore attenzione all’ambiente, anche alla qualità edificatoria delle proprie strutture.

 Crediamo che sul tema del contenimento degli imballi, e non solo, sia possibile un originale intreccio di competenze tra le imprese del settore, le associazioni dei consumatori e quelle ambientaliste.”

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Spesa ecosostenibile, il 46% dei consumatori modenesi compra acqua in bottiglia

ModenaToday è in caricamento