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Martedì, 23 Aprile 2024
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Rientri dall'estero, a Modena positivo il 2% dei cittadini testati

Dei nuovi positivi individuati ad agosto nella nostra provincia un 30% circa si è contagiato all'estero. Tanto lavoro per il Dipartimento di Sanità Pubblica nei prossimi giorni di controesodo

Nelle ultime due settimane il difficile e corposo lavoro del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Ausl di Modena ha subito una ulteriore variazione, così come accaduto nei mesi scorsi seguendo i vari step di questa epidemia. Oggi una fetta importante delle analisi con tampone faringeo si concentra sulle persone che rientrano dall'estero, siano essi turisti che tornano a casa o stranieri che rientrano sul nostro territorio dopo un periodo di ferie passato nel paese di origine.

Il Dipartimento, guidato dal dott. Davide Ferrari, ha fornito oggi alcuni numeri interessanti per una prima e parziale analisi. Non essendoci ancora un vero e proprio filtro all'ingresso del paese (nè alle frontiere nè in molti aeroporti), sono i cittadini stessi a cui è richiesto il senso civico di segnalare la propria situazione per richiedere il tampone.

Sono state 1.857 le segnalazioni di rientri dall'estero dal 28 luglio, giorno dell'attivazione, al 16 agosto. Di questi circa 1.400 sono stati quelli già testati e refertati. Il risultato testimonia un peso percentualmente ancora non rilevante di infezione contratta all'estero: sono stati 33 i cittadini positivi nelle sue dettimane di riferimento, vale a dire il 2,3% dei rientri.

Percentuale che tuttavia acquisisce più peso se rapportata al totale dei nuovi infetti, che da inizio agosto sono stati 109. Ciò significa che il 30% circa dei nuovi casi è riferita a contagi esteri. Indicativamente si tratta per metà di vacanzieri (la maggior parte giovani) e per l'altra metà di stranieri rientrati nel modenese. Croazia, Grecia, Spagna, ma anche Albania, Marocco e Romania i paesi più rappresentati. Va da sè che alcunii contagiati hanno poi dato vita a piccoli focolai famigliari o amicali.

Ora, con il controesodo più massiccio iniziato dopo Ferragosto, il lavoro della Sanità Pubblica su questo versante è destinato ad aumentare. Già negli ultimi giorni la mole di richieste è cresciuta e non sempre si riesce a rispettare il termine delle 48 ore per l'esecuzione del tampone: talvolta possono occorrere anche 4 o 5 giorni. Per questo è stata riattivata domenica scorsa anche l'esecuzione dei tamponi tramite modalità drive-through (sospesa nei giorni festivi in seguito alla diminuzione delle richieste nel post emergenza), dedicata alla programmazione dei tamponi di rientro dall'estero.

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