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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Stabilizzare i precari della scuola è possibile", a Modena servirebbero 2,5 milioni l'anno

Lo studio è stato condotto dalla Uil Scuola. Nella nostra provincia il problema del precariato riguarda circa 3.000 docenti e 800 membri del personale scolastico

Poco più di 2,5 milioni l'anno. Questa la spesa per stabilizzazione i precari del mondo della scuola nella provincia di Modena A rivelarlo uno studio condotto dalla Federazione UIL Scuola RUA che, lavorando sui dati dell’anno scolastico 2020/2021, è giunta alla conclusione che assumere a tempo indeterminato i 252.157 precari che compongono il mondo della Scuola costerebbe annualmente allo Stato - a livello nazionale - in media 715,2 euro in più per ognuno di loro. 

Il lavoro è stato sottoposto qualche settimana fa dal segretario generale della UIL Scuola, Giuseppe d’Aprile, al nuovo ministro Valditara in occasione dell’unico incontro avuto fino a oggi con i sindacati di categoria. I conti effettuati dal sindacato fanno ammontare a 180,3 milioni la cifra necessaria per la stabilizzazione in tutto il Paese.

I numeri modenesi

Come illustrato da Dario Catapano, segretario Federazione UIL Scuola RUA di Modena, nella nostra provincia per compiere le assunzioni necessarie sarebbero necessari circa 2,5 milioni all'anno. La quasi totalità di questa cifra riguarda ovviamente i docenti. Coloro i quali hanno visto terminare il contratto la scorsa estate (per poi essere in larga parte riassunti a settembre) sono stati 3.027, un terzo dei quali nelle scuole superiori, un terzo in quelle primarie e il restante fra infanzia e medie. E' stato calcolato che la loro stabilizzazione costerebbe 2.416.264.

Cifra decisamente inferiore - pari a 112.108 euro - sarebbe invece necessaria per i 791 precari che si suddividono fra collaboratori scolastici (497) e assistenti tecnici e amministrativi (294).

Quali effetti potrebbe avere l’assunzione di tutti i precari della scuola? 

"In primis, immettere in ruolo tutti i precari significherebbe dare stabilità dal punto di vista della continuità didattica, ma anche concedere la possibilità a più 200mila persone di poter progettare serenamente il futuro. Inoltre, si garantirebbe la copertura del servizio già a partire dal primo settembre di ogni anno e, soprattutto, contribuirebbe a dare un nuovo slancio all’economia del paese", spiega la Uil. 

La studio della UIL Scuola RUA si basa su una ricerca seria e approfondita nella quale sono stati esaminati i dati delle singole province del territorio italiano partendo dal presupposto che il personale con supplenza annuale e quello a tempo indeterminato hanno un costo sovrapponibile. Per un calcolo più preciso, però, si dovrebbe tenere conto della differenza di costi dovuti alle garanzie contrattuali diverse per le assenze tra le due tipologie di personale (esempio: la malattia pagata solo per il primo mese al 100% per il personale precario).

Le risorse

Il reperimento delle risorse potrebbe non rappresentare un problema dal momento che nel 2005 proprio Valditara, all’epoca consulente del ministro Gelmini, propose il blocco “temporaneo” delle ricostruzioni di carriera per tutti i precari che sarebbero stati assunti. Proposta assolutamente praticabile e che dimostra come l’attuale capo del dicastero sia molto sensibile all’argomento.

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