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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La conta dei danni, oltre cento scritte e 12 telecamere comunali danneggiate

Tecnici comunali e volontari al lavoro già da ieri sera. Per riparare le telecamere serviranno 10mila euro

Sono 12 le telecamere della videosorveglianza cittadina che sono state danneggiate durante le manifestazioni di protesta che si sono svolte nel pomeriggio del 25 aprile a Modena con l’evidente scopo di impedire le riprese del corteo da parte delle forze dell’ordine. A queste si aggiungono poi altre telecamere private, oscurate e o spostate. Dai rilievi effettuati dalla Polizia municipale, inoltre, sono oltre un centinaio le scritte ingiuriose e gli imbrattamenti di edifici pubblici e privati sulle strade del percorso della manifestazione.

Nelle strade indicate dalla Questura non erano presenti auto in sosta: grazie ai divieti collocati nei giorni precedenti sono state necessarie solo due rimozioni di veicoli da parte della Polizia municipale, presente sul percorso con una trentina di operatori con compiti di viabilità e controllo della circolazione delle aree interessate dal corteo.

Tecnici comunali e volontari sono al lavoro dalla serata di giovedì per pulire e sistemare le aree deturpate. I lavori proseguiranno anche nei prossimi giorni. Non tutte le telecamere, imbrattate dai manifestanti con vernice rossa abrasiva, hanno recuperato la piena funzionalità. In alcuni casi sarà necessario smontarle per poterle pulire in maniera adeguata, sostituendo anche alcune calotte dei dispositivi. Solo per questi interventi sull’apparato di videosorveglianza si prevedono costi intorno ai 10 mila euro.

Per le pulizie degli edifici da scritte e imbrattamenti, invece, i costi sono di difficile valutazione. Per i materiali si stimano alcune migliaia di euro, mentre il lavoro dei tecnici comunali e dei volontari non viene quantificato. In alcuni casi, inoltre, in edifici storici e monumenti, si dovrà valutare se, oltre alla semplice pulizia, è necessario un intervento di restauro da parte di tecnici specializzati. Questo vale soprattutto per i cippi commemorativi di largo Porta Bologna e piazzale Natale Bruni, rispettivamente in marmo e in pietra carsica.

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